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venerdì 28 ottobre 2011

arroganza democratica

L'eterna lotta tra il bene e il male continua. In campo c'è la sopravvivenza dei corpi, della democrazia offuscata dalle lusinghe e dalle ambiguità della politica che fanno leva sulle paure dei singoli.
Il governo non è credibile. La classe dirigente tutta non è credibile!

Le forze si affrontano nelle piazze.
Schierati l'uno di fronte all'altro, colmi di paura, uomini e donne di varia estrazione sociale urlano il loro dissenso.
Poliziotti e gente comune; lavoratori; studenti; disoccupati senza futuro marciano. Scandiscono slogan. Cantano. Il ritmo cadenzato dei manganelli si fa cattivo.

Il fumo dei lacrimogeni rende ardua la marcia dei contestatori, li avvolge.
Manganelli, bandiere al vento gettate e calpestate. Rivoli di sangue su volti terrorizzati.
Lacrime e sangue per i cittadini che credono nell'uguaglianza, nella democrazia e nel diritto al lavoro che dovrebbe emanciparli dalle sudditanze.
Diritto ad una esistenza dignitosa! Questo chiede il popolo ad un governante vanesio e sordo sceso in campo per tutelare gli interessi suoi e della compagine affaristica che fa quadrato attorno alla sua persona.

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