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venerdì 2 settembre 2011

manovra economica gli italiani confidano in Napolitano

Manovra economica e quadro economico-sociale.

Mai come adesso il transatlantico, così definito da Pasolini il parlamento italiano, si trova a fronteggiare l’oceano in tempesta della cattiva politica fatta di interessi partigiani che non tengono in nessuna considerazione la cultura del già acquisito e il dramma delle nuove povertà composte da larghi strati sociali di cinquantenni messi fuori dal sistema lavoro dalla nuove regole imposte dal mercato globale. Mercato che vede contrapposti culture differenti se consideriamo il lavoro come strumento per l’emancipazione democratica e intellettiva; infatti, il sistema di lavoro imposto nei paesi asiatici è in netta antitesi con la cultura sindacale e industriale occidentale, lo dimostrano i traguardi raggiunti nelle trattative aziendali in cui vediamo sempre al centro delle discussioni l’uomo e le sue necessità, più che materiali, sociali.
Forse si è esagerato un po’ con le richieste, forse. Però, i vertici nazionali oltre che tagliare le spese, devono pensare a rilanciare il lavoro e lo stato sociale dei nuovi disoccupati e dei vecchi che nonostante i contributi versati per più di venti anni si trovano a patire lo smacco della povertà imposta dai cinesi allevati con filosofie di vita differenti rispetto ai nostri.
Per semplificare ecco la scheda di un ultra cinquantenne fuori dal mercato del lavoro:

ETA’: 57 anni SPOSATO CON FIGLI STUDENTI UNIVERSITARI A CARICO.
Anni contributivi versati all’INPS: 28 E, a parte, UNA MIRIADE DI LAVORI ATIPICI SVOLTI  con relative trattenute previdenziali e fiscali.

con un quadro simile è ovvio che la persona in questione dipende dagli umori del mercato e dall’esiguo stipendio della moglie; ma considerando che le persone interessate al fenomeno sono un numero considerevole, come risponderanno ai morsi della fame e alle necessità della carne una volta che avranno esaurito i pochi risparmi e le esigue forze rimaste?

Chissà se i ministri e il governo tutto si pone questi interrogativi mentre è preso dalla frenesia di sparare cazzate un giorno dopo l’altro sulle pensioni, sull’iva e sulle aliquote locali pagate esclusivamente dai soliti contribuenti.

A questo punto, l’unica ancora di salvezza è il Presidente della Repubblica Napolitano! Coraggio Presidente, gli italiani confidano nella tua saggezza. 

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