Può capitare che cliccando su un’immagine accattivante, che suscita curiosità, ci si trovi a navigare in acque sconosciute, incontrare sirene o tritoni, orchi e orchesse, truffatori, venditori di fumo e figli di ‘ntrocchia. E i marpioni della politica sono a conoscenza ma non all’altezza di governare simili trucchetti. Allora, che fanno? Ingaggiano qualche ragazzo o ragazza che conosce bene i meccanismi e fanno gestire il loro personale “termometro umorale politico”
A chi non è mai capitato di trovarsi inconsapevole sostenitore di una pagina votata a una causa, un uomo politico, un gruppo politico, un’associazione no profit solo sulla carta?
Face book, grazie ai suoi innumerevoli iscritti, è diventato il termometro umorale contemporaneo per antonomasia dei signori che hanno governato la società, suddiviso arbitrariamente le ricchezze e la cultura.
Come spiegarsi altrimenti l’incremento di questi giorni, per lo più, di gente, fino ad ora, “impegnatissima in politica”? Ma che trova il tempo, adesso, perché periodo di campagna elettorale per le amministrative?
In questi giorni i personaggi impegnatissimi in questioni alte riescono a trovare il tempo per chattare, fare complimenti e dimostrarsi alla mano, confidenziali. Si capisce da come trattano gli “amici” e scrivono sulle bacheche.
Atteggiamenti impensabili fino a qualche giorno addietro. Non per cattiveria o superbia, ma perché presi da mille problemi; problemi da risolvere alla collettività.
Peccato che i problemi siano rimasti tali e quali a prima, salvo qualche lieve maquillage urbano o qualche “favore personale” a questo o quell’amico grande elettore.
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