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giovedì 2 dicembre 2010

wikileaks, al rogo come le streghe

il fuoco della libertà
produce martiri


Allo stato attuale la Casa Bianca, e quindi, Barack Obama, ha istituito una struttura ad hoc per evitare, in futuro, altre fughe di notizie top secret.
A guidare la task force, come ha spiegato lo stesso presidente degli Stati Uniti, saranno gli uomini del controspionaggio. Il loro compito sarà quello di coordinare le varie agenzie di intelligence e rafforzare le misure di sicurezza per evitare altri casi tipo WikiLeaks.
E pensare che si nutriva tanta simpatia per la faccia sorridente del giovane Barack. Il Presidente americano che si è visto assegnare un Nobel per la pace anzitempo. In effetti ci si aspettava tutt’altra politica internazionale da B. O. e maggiore trasparenza anche nei rapporti col resto del mondo. Ma vediamo un attimino cosa ha prodotto l’ostracismo dei governi implicati nelle pubblicazioni di WL:
Il colosso delle vendite on line Amazon, dopo pesanti pressioni politiche, ha deciso di non ospitare più il sito WikiLeaks sul proprio server.
Kirstinn Hrafnsson, portavoce del sito di Assange sostiene che “Se la stabilità globale è basata sull’inganno e sulle menzogne, allora forse deve essere scossa”. E non sembra una baggianata! Predicare bene e agire malissimo è un malcostume da eliminare.
Frattanto Julian Assange, il fondatore del sito internet, è scomparso e secondo il quotidiano britannico The Guardian, si troverebbe nel sud dell’Inghilterra circondato da amici fidati. Su di lui pende un mandato d’arresto internazionale spiccato dall’Interpol perché accusato di stupro. Qualcun altro vuole assoldare criminali per farlo eliminare fisicamente… certo che ha provocato un gran bel vespaio, Assange! Che non giustifica affatto le reazioni dei governi interessati.
E se un tempo, streghe, stregoni o persone invise al potere temporale, erano bruciate vive, oggi questa pratica non è più accettabile.
E che diamine, siamo o no persone civili? e proprio invocando la civiltà, l'emancipazione culturale e la democrazia diciamo che da un premio Nobel per la pace ci si aspettava qualcosa di diverso!

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