Nella notte tra sabato 27 e domenica 28
di ottobre dobbiamo ricordarci di spostare le lancette dell'orologio
un'ora indietro.
La differenza è di un'ora, ma per i
bambini e per quanti soffrono di disturbi del sonno è uno stress non
indifferente.
Secondo gli esperti, le conseguenze del
disagio, causato nell'organismo costretto a risintonizzare i ritmi
biologici, dovrebbero neutralizzarsi nel giro di due o tre settimane.
In compenso risparmieremo qualche kw
ora di energia elettrica che, però, nella pratica quotidiana è vanificata dal consumo richiesto per illuminare il buio del crepuscolo.
Un po' di storia:
In Italia l'ora legale è stata
adottata per la prima volta nel 1916 ed è rimasta in vigore fino al
1920. Tra il 1940 e il 1948, durante la seconda guerra mondiale, fu
abolita e ripristinata diverse volte.
È nel 1966 in periodo di piena
crisi energetica che è adottata definitivamente a seguito di una
legge del 1965.
Ma siamo davvero certi che queste "forzature" delle leggi fisiche e astronomiche tese a recuperare un'ora di luce alla fine sia davvero un risparmio?
Esperti ed opinione pubblica sono decisamente divisi su
questo argomento.