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domenica 19 febbraio 2023

Stop alla cessione del credito superbonus edilizio

In questi giorni il governo Meloni ha preso delle decisioni impopolari dolorose ma anche doverose se si guarda con oculatezza al debito pubblico e all'equità sociale dei cittadini che, come recita la Costituzione, ognuno è tenuto a partecipare alla spesa pubblica in armonia col reddito secondo le proprie possibilità (art.53)

Lo stop alla cessione del credito o dello sconto in fattura previsto dal dl efficientamento energetico e sisma bonus 110%, anche se in parte rimane in piedi per le quote pregresse fino al dicembre 2022 in sintonia con le obbligazioni previste dal decreto, ha allarmato le categorie del settore edilizio e gli ipotetici utenti che si son visti togliere il piatto da sotto il muso.


C'è da dire che la misura ha maturato, fin qui, un disavanzo pubblico e reso tutti i cittadini, bambini e nascituri inclusi, debitori di una cifra che si aggira attorno ai 2000€ a testa nei confronti dello Stato.

Lucia Annunziata e i suoi ospiti nella trasmissione di oggi hanno fatto il punto in maniera eccelsa nonostante il disappunto dei politici che lo hanno escogitato e gli utenti che ne hanno usufruito o che ancora pensavano di poterlo utilizzare per migliorare l'efficientamento energetico o il consolidamento antisismico delle proprie abitazioni.

A dire il vero mi sarei aspettato di vedere sorgere tantissimi cantieri nei quartieri periferici delle città laddove le case popolari cadono a pezzi e Gli intonaci aprono profonde ferite che evidenziano il degrado. Ma non è stato così!

A usufruire del superbonus110% pare che non siano stati i più bisognosi, (che poi, vai a vedere chi è davvero bisognoso! Visto l'andazzo che tira) comunque, secondo una logica gli abitanti di case economico-popolari dovrebbero esserlo. Ma non è stato così secondo i cartelli esposti nella trasmissione di Lucia Annunziata:

215.105 villette contro i 51.247 condomini. e nessuna palazzina economico-popolare; perlomeno così pare






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