In questi giorni il governo Meloni ha preso delle decisioni impopolari dolorose ma anche doverose se si guarda con oculatezza al debito pubblico e all'equità sociale dei cittadini che, come recita la Costituzione, ognuno è tenuto a partecipare alla spesa pubblica in armonia col reddito secondo le proprie possibilità (art.53)
Lo stop alla cessione del credito o dello sconto in fattura previsto dal dl efficientamento energetico e sisma bonus 110%, anche se in parte rimane in piedi per le quote pregresse fino al dicembre 2022 in sintonia con le obbligazioni previste dal decreto, ha allarmato le categorie del settore edilizio e gli ipotetici utenti che si son visti togliere il piatto da sotto il muso.
C'è da dire che la misura ha maturato, fin qui, un disavanzo pubblico e reso tutti i cittadini, bambini e nascituri inclusi, debitori di una cifra che si aggira attorno ai 2000€ a testa nei confronti dello Stato.
Lucia Annunziata e i suoi ospiti nella trasmissione di oggi hanno fatto il punto in maniera eccelsa nonostante il disappunto dei politici che lo hanno escogitato e gli utenti che ne hanno usufruito o che ancora pensavano di poterlo utilizzare per migliorare l'efficientamento energetico o il consolidamento antisismico delle proprie abitazioni.
A dire il vero mi sarei aspettato di vedere sorgere tantissimi cantieri nei quartieri periferici delle città laddove le case popolari cadono a pezzi e Gli intonaci aprono profonde ferite che evidenziano il degrado. Ma non è stato così!
A usufruire del superbonus110% pare che non siano stati i più bisognosi, (che poi, vai a vedere chi è davvero bisognoso! Visto l'andazzo che tira) comunque, secondo una logica gli abitanti di case economico-popolari dovrebbero esserlo. Ma non è stato così secondo i cartelli esposti nella trasmissione di Lucia Annunziata:
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