Zelensky vs Putin.
Stiamo assistendo alla guerra, anzi alle guerre impensabili del nuovo millennio.
La prima e la più terribile è quella che fa esplodere bombe e distrugge il lavoro del popolo ucraino, abbatte edifici, semina morti lasciando sulle strade di transito l'odore acre delle polveri da sparo insieme al sudore di quanti fuggono terrorizzati. E poi c'è la ferma determinazione di chi non accetta l'invasione. C'è chi combatte a mani nude lanciando bottiglie incendiarie. C'è chi presta il suo aiuto ai fuggiaschi. Chi cura i bambini e le donne.
C'è, insomma, dietro la brutalità del bullo Vladimir, una moltitudine di persone che nonostante l'assurda azione violenta ordinata e imposta da un despota fuori dal tempo propende per la pace anche in Russia.
In Russia vige il regime della disinformazione. E i canali dell'informazione nazionali ripetono ciò che Putin e il suo entourage vogliono che sia detto.
Strategie a parte la vecchia signora con la sua lunga falce a mietuto vittime innocenti e chissà ancora quante altre ne annienterà.
La violenza non ha mai ragione!
Anche quella verbale o per immagini.
Zelensky dal canto suo, da ottimo comunicatore usa i mass-media per arginare un nemico immenso. Prepotentemente immenso e determinato. Ma può questa sua strategia durare a lungo? Sarà il nuovo, contemporaneo Golia che abbatte il gigante?
A ragion di logica se esplode un incendio e non intervengono i pompieri con le dovute misure per spegnerlo, il fuoco arderà fino a quando le fiamme trovano di che alimentarsi.
Può, la borsa, i mercati, l'alta finanza influire o bloccare del tutto il frastuono mediatico di questa assurda guerra e sospendere la violenza delle armi?
E l'economia affaristica dell'industria bellica da che parte sta?
E noi occidentali che viviamo da lontano i riflessi dei drammi delle persone sconvolte dal tragico evento?
Noi siamo solidali! Ma da lontano.
Guardiamo i prezzi energetici lievitare. E speriamo in cuor nostro che non vi siano altri veti o embarghi contro e dai territori in guerra.
I carburanti oggi sono a quota 2€ e c'è la possibilità del rincaro delle bollette del gas e della luce. Ma sono rischi da mettere in conto. Stringere i denti e porgere tutta la solidarietà ai bisognosi. Dare col cuore quanto possibile non solo in ristori materiali ma infondere fermamente e convintamente energie positive che dimostrino nei fatti empatia. Non è solo condanna sociale l'azione economica che il mondo democratico esercita nei confronti dei despoti. È amore risoluto. Fermezza!, contro tutto ciò ch'è morte.
E che la ragione vinca sulla brutale anacronistica realtà dei violenti.
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