Mentre il popolo videota si perde dietro le gag sanremesi e si schiera con Amadeus o Fiore, approva, parteggia o disapprova la qualità dello spettacolo offerto, il mondo corre gravi rischi.
La gara sembra no essere incentrata sui cantanti e le relative canzoni.
La musica italiana, come si diceva una volta, cede il posto all'animazione grottesca e allo spettacolo leggero dello scambio dei ruoli.
Autoironia? Bah... . Bene alleggerire le tensioni personali e collettive di tanto in tanto ma qui, sul pianeta terra sembra che la guerra tra mondi sociali e ambientali non finisca mai. È un continuo braccio di ferro tra chi detiene il potere e chi sottostà agli abusi.
Al momento la dose è data: sanremo distoglie. L'ariston è distrazione di massa. Non per colpa sua ovviamente. I teatri e i luoghi preposti alla cultura e allo svago sono sì templi della creatività ma anche impotenti strumenti della perfidia umana.
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