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mercoledì 3 febbraio 2016

Vittima di stupro?

Che la buona sorte ci tenga sempre lontani dalle certezze e che il dubbio ci accompagni nelle nostre affermazioni anche contro ogni ragionevole convincimento personale.

Alimentiamo il dubbio, sempre. Anche davanti a fatti o questioni che a prima vista accontentano la nostra mente e soddisfano il senso di ordinata quiete che vorremmo vivere.

Spesso dietro la verità singola, costruita per tacitare i demoni che ci assillano, o inventata per pudore o preservare uno status, si cela la realtà cruda e nuda che il tempo, sbriciolando i muri eretti sulle menzogne, sotterra le castellane vigliacche.

Oggi è diventato un tormentone il tema sul “femminicidio”, un ricco filone mediatico che fa vedere da una parte il brutto della miseria umana maschile e dall'altra la femmina indifesa preda dei più bassi e biechi istinti dell'uomo malato e insicuro.


Il sesso è la parte principale di ogni rapporto e la morbosità collegata ad esso fa scattare la molla latente che rende tutti noi dei guardoni. Non c'è dubbio! è avvalorato dall'odiens di certi programmi televisivi che mai avrei pensato potessero suscitare interesse.
sciabola e fodero

E in tema di diritti alle coppie omosessuali non mi stupisce che qualcuno, in buona fede, tiri fuori la propria storia personale e la getti in pasto alla stampa nazionale per rafforzare una determinata tesi.

Ma, concedetemi, proprio per quanto detto in premessa, di nutrire qualche dubbio sulle nascite avvenute in seguito agli appuntamenti consensuali tra maggiorenni, definite, in seguito, "violenze o stupri" da una delle parti.
A tal proposito mi sovviene il modo semplice con cui, molti anni addietro un avvocato del foro di Catanzaro, smascherò una donna che accusava di stupro un suo conoscente.

L'avvocato, chiesto il permesso alla corte, si avvicinò ad un carabiniere e gli chiese il fodero della sciabola. Dopodiché lo invitò a inguainare la sciabola nel fodero che lui, l'avvocato, muoveva in continuazione. Erano uno di fronte all'altro, eppure il carabiniere non riusciva a infilare l'arma nel fodero. Suvvia, esclamò l'avvocato, la metta dentro! E il carabiniere rispose: come faccio ad infilarla nel fodero se lei non sta fermo!
E sì, per certe manovre è necessario che ci sia un'intesa. Concluse il difensore dell'uomo accusato di stupro.

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