Che la buona sorte ci tenga sempre
lontani dalle certezze e che il dubbio ci accompagni nelle nostre
affermazioni anche contro ogni ragionevole convincimento personale.
Alimentiamo il dubbio, sempre. Anche
davanti a fatti o questioni che a prima vista accontentano la nostra
mente e soddisfano il senso di ordinata quiete che vorremmo vivere.
Spesso dietro la verità singola,
costruita per tacitare i demoni che ci assillano, o inventata per
pudore o preservare uno status, si cela la realtà cruda e nuda che
il tempo, sbriciolando i muri eretti sulle menzogne, sotterra le castellane vigliacche.
Oggi è diventato un tormentone il tema
sul “femminicidio”, un ricco filone mediatico che fa vedere da una parte il brutto della
miseria umana maschile e dall'altra la femmina indifesa preda dei più
bassi e biechi istinti dell'uomo malato e insicuro.
Il sesso è la parte principale di ogni
rapporto e la morbosità collegata ad esso fa scattare la molla
latente che rende tutti noi dei guardoni. Non c'è dubbio! è
avvalorato dall'odiens di certi programmi televisivi che mai avrei
pensato potessero suscitare interesse.
sciabola e fodero |
E in tema di diritti alle coppie
omosessuali non mi stupisce che qualcuno, in buona fede, tiri fuori
la propria storia personale e la getti in pasto alla stampa nazionale
per rafforzare una determinata tesi.
Ma, concedetemi, proprio per quanto
detto in premessa, di nutrire qualche dubbio sulle nascite avvenute in seguito agli appuntamenti consensuali tra maggiorenni, definite, in seguito, "violenze o stupri" da una delle parti.
A tal proposito mi sovviene il modo
semplice con cui, molti anni addietro un avvocato del foro di
Catanzaro, smascherò una donna che accusava di stupro un suo conoscente.
L'avvocato, chiesto il permesso alla
corte, si avvicinò ad un carabiniere e gli chiese il fodero della
sciabola. Dopodiché lo invitò a inguainare la sciabola nel fodero
che lui, l'avvocato, muoveva in continuazione. Erano uno di fronte
all'altro, eppure il carabiniere non riusciva a infilare l'arma nel
fodero. Suvvia, esclamò l'avvocato, la metta dentro! E il
carabiniere rispose: come faccio ad infilarla nel fodero se lei non sta
fermo!
E sì, per certe manovre è necessario che ci sia un'intesa. Concluse il difensore dell'uomo
accusato di stupro.
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