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domenica 23 marzo 2014

Moretti e C. poveri AD toccati dalla crisi

Decadenza morale e società contemporanea.

In una famiglia nei periodi di crisi il babbo e la mamma decidono i sacrifici da fare.

"gabbie mentali" courtesy M.Iannino, polimaterico, 2014

E loro, i buoni genitori, sono i primi a togliersi il cibo dalla bocca per darlo ai figli!
Non ho un'età giovanissima, anch'io ho subito carestia e fame. Il rumore dello stomaco vuoto ce l'ho ben chiaro nella mente ma mai neanche lontanamente ho pensato di vendere il mio corpo o la mia testa per mitigare i morsi della fame.

Ho creduto nel potere della conoscenza, ho dato credito alle parole evangelizzanti della Chiesa, ho avuto fiducia nei movimenti emancipatori proletari e nella forza evocata dagli studi.

Ho creduto nella politica! Ed è per questi motivi che m'indigno quando leggo o sento di un qualche personaggio pubblico che usa il potere per trarre benefici personali.

Anche i dirigenti che percepiscono compensi inimmaginabili mi fanno letteralmente incazzare quando difendono a spada tratta gli stipendi d'oro. E Moretti, ad delle ferrovie, è uno di questi!
Pensare che percepisce oltre 850.000€ all'anno, già da otto anni alla guida di FS, e che ha devastato il sistema viabilità pubblica in Calabria da quando si è insediato eliminando tratte e stazioni strategiche dal punto di vista della mobilità, non gioca certo a suo vantaggio! 

Se poi aggiungiamo che Mauro Moretti è d'estrazione e quindi cultura politica PCI, nonché dirigente CGIL, lo scoramento è totale.

La crisi dei valori è anche questa! Inutile quindi gridare allo scandalo se la società è in crisi d'identità, se le ragazze si prostituiscono per comprare indumenti, borse e scarpe griffate o telefonini di ultima generazione.

Inutile parlare di onestà e sacrifici a chi già li fa perché costretti da fattori contingenti quali la fuoriuscita dal mondo del lavoro e obbligati dalla subalternità coercitiva dei voleri dei prepotenti associati in circoli, logge e partiti.

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