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giovedì 27 febbraio 2014

Renzi a scuola. Quando nei Consigli per legalità e riforme?

L'articolo di Sergio Rizzo, “Dalle poste a Eni e Enel: 350 manager da nominare” arriva puntuale e ci chiarisce le imminenti fatiche del rampante giovane premier Matteo Renzi.




350 nomine pesanti in tutti i sensi che rappresentano i poteri forti nascosti e pubblici del nostro Paese gestiti per oltre 12 anni dal governo di centrodestra.

Vi sono enti utili e inutili. Baracconi che ci tiriamo dietro con fatica da anni che tutti dicono di volere eliminare o modificare per risanare il bilancio pubblico nazionale.

Leggo che c'è una società, la “Arcus”, dei Beni culturali, costituita dieci anni fa e che elargisce annualmente milioni, con un consiglio lottizzato. Che Monti aveva soppresso e miracolosamente torna a vivere grazie al decreto “del fare” firmato, nell'estate 2013 delle larghe intese, da Elena Centemaro, insegnate e berlusconiana.

Non so se la società promuove o tutela la cultura per evolvere le menti o olia ingranaggi nefasti. Fatto sta che essendo tornata operativa fa gola a molti.

E poi, c'è l'orticello del gruppo enel che occupa 74 consiglieri d'amministrazione; la cassa deposito e prestiti con 51 poltrone da suddividere. Anas, 43. finmeccanica, 35. eni, 29. poste, 29. ferrovie, 24. invitalia, 15.

se a questi numeri associamo i vitalizi d'oro dei politici delle province autonome, tanto per rimanre sul pezzo odierno, la spesa pubblica che grava sui contribuenti si appesantisce di altre 90milioni per soli 130 consiglieri provinciali del trentino. E guarda caso, qui la tutela dei diritti acquisiti è ferrea!

Caro Matteo, ieri se stato in una scuola del nord. Hai parlato con gli studenti. Va be', in questi giorni hai detto tante cose ma, per iniziare davvero a lavorare e bene, potresti fare in modo che questi signori, ovviamente con apposita legge, siano uguali agli altri cittadini che si sono visti troncati di brutto i diritti acquisiti?

Insomma si potrebbero recuperare soldi e fiducia che questi individui ci hanno rubato?
Il discorso è valido per tutto il Paese, ovviamente. E questo vale per ogni singolo abuso della politica.

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