Papa Francesco invita al dialogo ed
esorta tutti noi a lasciare da parte le invidie, le gelosie che
inducono al pettegolezzo. Lottare per i propri diritti senza cedere alla violenza. Dialogare.
Ma non parlare male degli altri perché è qualcosa di
deleterio che imbruttisce. Le maldicenze rovinano i rapporti sociali.
Avvelenano le menti e conducono ai primordi della ragione.
Insomma, questi elementi annullano la
ragione critica pura e ci proiettano nel nulla assoluto.
Rispecchia, possiamo dire, la logica
dei banchieri e delle agenzie di rating che giocano in borsa a senso
unico.
Al mondo economico dell'alta finanza
non importa se la gente muore di fame.
Le lobby manipolano e ungono le ruote
della politica a loro favore. Nel sociale come nella sanità vince la
logica del profitto per pochi.
Poco importa, ai sostenitori e agli
untori di detto sistema, se i disperati si danno fuoco o s'impiccano.
Troveranno una giustificazione che li scagiona. Diranno che le
manovre economiche non centrano e che chi si toglie la vita è un
debole,,pazzo e che avrebbe potuto trovare lavoro altrove.
Ma, chissà per quale motivo tocca
sempre alla povera gente togliere le castagne dal fuoco: fare
sacrifici. Tirare la cinghia. Mentre c'è chi, e sono tanti,
continuano a vivere come se niente fosse successo.
E se papa Francesco si mettesse alla testa, non in senso figurato, ma davvero, dei tanti che chiedono il cambiamento della politica?
Letta dice di non essere babbo natale.
Che lui è uno statista e che deve far quadrare i conti.
Bene! Caro Letta statista. Quando in
una famiglia non c'è da mangiare sappi che i genitori non vanno a
divertirsi o continuano ad ingozzarsi mentre i figli muoiono.
I genitori degni di questa categoria si
tolgono il mangiare dalla propria bocca per sfamare i figli. E voi
parlamentari, politici e dirigenti tutti avete fatto l'inverso.
Avete tagliato e tartassato i cittadini
mentre avete continuato a godere e tutelare i vostri privilegi.
Prendete esempio da papa Francesco!
Siate sobri!
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