parole taglienti, courtesy Mario Iannino, polimaterico, 2006 |
Fa senz'altro discutere una notizia che
evidenzia l'acquisizione di un vitalizio da parte di chi è stato
condannato per non avere gestito adeguatamente i soldi pubblici e
tutelato la collettività che avrebbe dovuto rappresentare in quanto
consigliere regionale. E se la notizia è anticipata in un talk show
che va in onda sulla rete nazionale, allarma ancora di più; rendendo
ostica la politica specie in un momento come quello attuale che vede
la gente perdere il lavoro e consumare gli ultimi risparmi per pagare
imu, tasse auto, assicurazioni, tarsu ecc. tutte aumentate dalla cattiva gestione della cosa pubblica, inesorabilmente da tutti i politici che si sono avvicendati nella guida del Paese mentre il
tempo passa sulle nostre teste.
È, senza ombra di dubbi, una sferzata
in pieno viso per chiunque stenta a campare. Se poi si aggiunge che
il vitalizio supera i seimila euro al mese, già mi pare di vedere
l'esercito dei vecchietti vessati dall'inps che pretende la
restituzione di 4 euro per avere sbagliato i conti su una pensioncina
di ottanta novanta euro mensili.
In mezzo a questo guazzabuglio
galleggiano le polemiche sui nomi delle liste che dovranno affiancare
i leader politici nazionali. E cosa salta all'occhio schifato dei
cittadini che non vogliono più saperne di affaristi passati in
politica?
Salta all'occhio che le storie si
ripetono all'infinito! E dopo la categoria dei politici allevati
nelle scuole di partito, quella degli attori, attrici e cantanti,qualche escort, imprenditori, militari, giudici, avvocati,
finanzieri, atleti e giocatori, adesso è il turno dei giornalisti.
Anche se, per essere precisi, alcuni di loro sono presenti da sempre
nelle varie assemblee parlamentari.
Giornalisti, ricordate? Quelli che
spesso cercano lo scoop per arrampicarvici sopra e galoppare verso
futuri dorati, più che per amore della verità o meglio ancora,
della notizia. Ma non disperiamo. Diamo loro fiducia!
E, chissà se qualche riflesso
condizionato, acquisito nello svolgere il mestiere più bello del
mondo, non risvegli la passione latente e rendano pubbliche le intese
sottobanco dei comitati d'affari o gli accordi machiavellici presi
nei piani alti. No, eh? In effetti è difficile supporre che qualcosa
possa cambiare in meglio se non iniziamo a cambiare dal nostro
interno i pensieri e le azioni.
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