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mercoledì 9 maggio 2012

l'arte meglio dell'oro, M. Rothko 78 mln $

Mark Rothko, 1961, "orange, red, yellow"
Marcus Rothkowitz, meglio conosciuto col pseudonimo di Mark Rothko rappresenta quel filone dell'espressionismo astratto definito “color field” “campo colorato”, per le campiture uniformi, piatte e liquide con le quali gli artisti del dopoguerra trattavano le superfici. Opere, quindi, non gestuali, istintive, iraconde, nate di getto ma meditate e congeniali ad una pittura emotivamente controllata.
Mark, figlio di ebrei lituani, nato a Dvinsk nel 1903, fu pittore autodidatta anche se studiò con il pittore di origine russa Weber che lo oriento verso l'espressionismo. Dopo anni di sperimentazioni abbandonò definitivamente la figura per concentrarsi sui “fondi” preparatori sui quali dipingeva. Stesure monocromatiche rotte da figure geometriche quadrangolari dai margini sfumati.
La sua sensibilità artistica esprimeva una tale spiritualità che spinse i collezionisti De Menil di chiedergli di dipingere la cappella di Houston. La simmetria della pianta ottagonale suggerì a Mark di apporre grandi quadri di colore scuro, dal viola al nero al rosso cupo. Ultimò i lavori nel 1970 e poco dopo aver ultimato l'impresa si suicidò.

Oggi lo troviamo nel catalogo dell'arte del dopoguerra e contemporanea promosso da Christie's focalizzato sull'Espressionismo astratto con il dipinto “orange, red, yellow” datato 1961; un lavoro di grande impatto visivo di oltre 200x200cm. Base d'asta 35/45 milioni di dollari raggiunge 86.882.500 dollari commissioni incluse. Ma anche senza le commissioni, la cifra rimane importante: 77.5mln$.
Christie's ha convinto collezionisti ed investitori e ha dimostrato che il settore dell'arte sembri immune da crisi economiche, anzi pare beneficiarne.

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