DA CARAVAGGIO PASSANDO PER COURBERT FINO A ELISABETH CIBOT
Ne è passato di tempo, da quando
Caravaggio prendeva per modella la sua compagna, una popolana scalza
per dare fattezza al sacro. Non solo le madonne ma tutta l'opera
caravaggesca ha un dato straordinario importante: la realtà! La
stessa coltivata da Courbert molto tempo dopo come tema del suo
lavoro, la pittura non asservita all'ideale umano ma alla realtà, al
tempo e al luogo. Per entrambi, se una mela della composizione è
bacata nella realtà lo è anche sulla tela.
Per il Maestro della luce e delle
ombre, Caravaggio, uomo dal carattere forte, la piaggeria strumentale
del vissuto quotidiano non deve riflettere una visione asservita al
gusto comune, nonostante la cultura del tempo improntata sulla
tradizione orale e visiva delle tematiche indottrinanti lo imponesse,
ma, in pittura, deve rappresentare la realtà in tutta la sua
crudezza.
oggi, nell'arte contemporanea, ormai è
divenuta prassi non la maestria pittorica e neanche l'ingegno
creativo ma lo choc mediatico che una qualsiasi operazione inserita
nell'area culturale (arti visive, musica, spettacolo, pubblicità)
provoca nella massa.
Infatti , in Francia scatta la polemica
per una statua che dovrebbe ricordare le fatiche delle lavoratrici
italiane in una fabbrica di piume di struzza. La polemica scatta non
per il tema ma per la modella che dovrebbe rappresentare idealmente
il lavoro delle donne nelle fabbriche: la premiere dame Carla Bruni,
moglie del presidente Nicolas Sarkozy e da pochi mesi mamma della
piccola Julia, che come tutti sanno è italiana e per questo, secondo
chi ha orchestrato l'operazione potrebbe condensare il tutto.
L'ex modella e cantante per il momento
ha risposto di sì alla proposta che dovrebbe vederla prestare le
fattezze a una statua di bronzo alta circa 2 metri e mezzo
nell’insolita veste di operaia italiana, in omaggio, appunto, alle
plumassiere, le operaie, molte delle quali italiane, che lavoravano
le piume a Nogent-sur-Marne; anche se ancora non è sicura la
realizzazione del progetto (frutto di un’idea di Jacques JP Martin,
membro dell’Ump (il partito del presidente Sarkozy e sindaco di
Nogent-sur-Marne, un comune francese dell’Ile-de-France) perché
l’iniziativa, com'era prevedibile ha scatenato molte polemiche
visto che il costo di 80mila euro dovrebbe essere finanziato per metà
dai contribuenti locali.
Per ora, la premiere dame avrebbe
accettato di posare per la scultrice, Elisabeth Cibot, di cui
apprezza le opere, ma «soltanto come modella», non come first lady,
torna cioè «al suo vecchio lavoro. Le viene chiesto spesso di
posare e lei spesso accetta». Quindi, per l’entourage della
premier dame, «si sta sfruttando politicamente qualcosa che non ha
nulla a che fare con la politica».
Sarà, ma, non è per irriverenza nei
confronti della grande Arte di sempre e dei Maestri del passato ai
quali va tutta la mia incondizionata stima per la cultura e la storia
che hanno saputo tramandarci con sacrifici e fatica, superando la
bagarre politica e mediatica della vicenda, chiedo: è possibile che
nel 2012 ancora si debba ricorrere alla nobile arte statuaria
figurativa per celebrare eventi contemporanei chiosanti tematiche
serie utilizzando cloni di personalità note? È questo che
intendiamo per arte?
Eppure, se rivisitiamo l'Arte del
passato, i Maestri per significare la devozione religiosa nelle
azioni consuete della quotidianità rappresentavano la fine di una
giornata lavorativa e trasformavano il lavoro stesso in preghiera
nell'ora del tramonto, al rintocco del Vespro con semplice ma estrema
densità linguistica, segno di una pittura totalizzante dell'animo
umano che fondeva le sue radici nel lavoro e nella socialità del
tempo.
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