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venerdì 21 maggio 2010

Santoro e gli altri: prendere o lasciare?

Tra i tanti problemi che gli italiani devono affrontare sen’è aggiunto uno nuovo: la firma di Santoro per un accordo di esternalizzazione milionaria dalla rai. In effetti se paragonata alla roulette russa dei disoccupati e dei licenziati che non sanno se mangiare, pagare le bollette o portare i figli dall'oculista, questa è una gatta da pelare serissima!
Non basta la pochezza di pensiero dei politici che scodellano cazzate a non finire per tenere buoni gli elettori ora ai drammi seri si associano le mongolfiere piene di nulla!

Personalmente ritengo che l’analisi debba includere relazioni e concetti più alti come la libertà di pensiero e il rispetto della persona allorché si progetta un evento cardine per la crescita collettiva. Mi spiego meglio:

Se Santoro e altri ritengono che il servizio pubblico della comunicazione e intrattenimento è ingabbiato in meccanismi faziosi e autoritari al comando dei partiti, piuttosto che andarsene o recriminare, devono lavorare affinché le cose cambino.
È un dovere morale nei confronti dei cittadini che hanno riposto la fiducia seguendo i programmi e le gesta dei vari Biagi, Santoro, Guzzanti e compagnia.
Questo è il ruolo dei personaggi pubblici!
Un ruolo assegnato dai sostenitori nell’attimo in cui decidono di seguire il programma o l’azione liberatoria  contrapposti ai vincoli autoritari imposti dalla lottizzazione del sistema.