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sabato 8 aprile 2017

Trump, Putin e gli interessi di Stato

Il lavoro concettuale degli artisti è stimolante.
 La "bretella rotta di Donald", opera polimaterica del maestro Mario Iannino, che prendo in prestito dall'autore perché sembra in sintonia con quanto espongo di seguito, è un continuo susseguirsi di citazioni. I percorsi dei maestri contemporanei sono inequivocabilmente presenti nella società.
Il taglio di Fontana, le lacerazioni e le combustioni di Burri, l'impacchettamento di Christo e le sovrapposizioni/conservate sottopelle, care alla semiotica ricerca di Iannino, riportano i pensieri ai fatti  accaduti in questi giorni.
Quanto è avvenuto in Siria e le motivazioni che hanno spinto i capi di Stato coinvolti nella vicenda sono presenti, a mio parere, nella forma metaforica del linguaggio visivo. cosicché, l'opera, tra le pregnanti operazioni culturali insite, apre una dialettica nuova rispetto a quanto udito letto e visto.

Quando finisce il concetto di "interesse di Stato" e il conflitto d'interesse? Perché Trump bombarda vecchi angar in cui vi sono solo rottami?


La guerra è sempre una cosa sporca e brutta. Se, poi, le vittime delle bombe e della cattiveria umana sono degli innocenti, la definizione da attribuire ai carnefici non è paragonabile al regno animale. Le bestie uccidono per nutrirsi. È l'istinto che le porta a cacciare. Ma l'uomo no! Lui è dotato di raziocinio e intelligenza. L'uomo uccide per motivi biechi.
L'uomo ha fatto delle leggi a tutela della sacralità della vita dei bambini, delle donne e degli anziani.

Tanto per intenderci!

L'avidità dei ditttatori è, in quest'ottica, un'attività famelica fine a sé stessa e ai gruppi di potere economico che li appoggiano.
Non è tempo degli imperatori sciocchi che si lasciano abbindolare da astuti consiglieri. Re che si lasciano “cucire” addosso panni inesistenti e vanno in giro nudi.

Oggi il re non è nudo. Ha bretelle pregiate per tenere su i pantaloni e nascondere le pudenda.
Capita, a volte, che col tempo, le bretelle, si consumino. A quel punto l'incidente è prossimo!

Se i calzoni cadono è colpa della propria cazzonaggine! Inutile arrampicarsi sugli specchi.

L'america di trump è in linea con la russia di putin?
Fanno finta di litigare?
Chissà? I missili sulla Siria sono un dato innegabile e possono essere un deterrente bellico. Un atto estremo a difesa dei bambini sopravvissuti alla pazzia dei guerrafondai che insanguinano la Siria da troppo tempo?
Riposino in pace gl'innocenti che sono morti e che i media hanno mostrato al mondo.

Non saprei.

Alcuni pensano che sia un escamotage. Un tatticismo dovuto per quanti credono alla lite tra i due.

Donald che, in campagna elettorale aveva detto di non volere fare lo sceriffo della terra e che avrebbe messo davanti a tutto l'interesse degli amenicani, adesso s'indigna e sembra ricalcare le orme dei predecessori inquanto a sicurezza internazionale.

E Putin?


lunedì 6 giugno 2016

Africa, affari guerre e mass media

Quando si parla di guerra in Siria e nelle zone occupate e possedute dall'ISIS si pensa a scenari devastati che puzzano di morte. Si pensa alle macerie provocate dalle bombe nemiche. Ai disastri degli invasori ma viene difficile immaginare una sfilata di macchine nuove, fiammanti, come se fossero appena uscite dalle fabbriche che le hanno costruite, tra le rovine e le strade deserte. Come è difficile pensare alle vittime civili uccise dal fuoco amico.

martedì 17 novembre 2015

Interrompiamo la spirale di odio e violenza

Ci stanno portando in guerra

Dopo averci affamato e tolto ogni speranza ci hanno riempito la testa di terrore e indotti all'odio.

La gente semplice, che è all'oscuro di molte cose e non sa di traffici d'armi, strategie economiche e segreti di Stato, cioè la maggioranza, ha paura delle pazze azioni terroristiche che hanno sconquassato Parigi. Ha paura degli immigrati e dei profughi scappati dalla guerra e dal regime dei dittatori che si nascondono dietro la religione islamica. Signori della guerra che diffondono il Corano in modo distorto e lo plasmano a loro piacere nelle povere teste degli ignoranti incazzati col sistema attuale.

Dittatori messi a governare. 
Le politiche economiche occidentali tendono ad emarginare i deboli.
I media dell’Europa e i governi occidentali, America in testa, come avvoltoi si avventano sulle carcasse dilaniate dalle bombe e sui cadaveri, mentre continuano a vendere armi ai Paesi in conflitto e, in cambio, comprano e vendono energia, controllano le merci dei popoli sopraffatti dalla logica ferrea del mercato.

La principale preoccupazione di chi governa consiste nel salvaguardare i  grandi numeri. Uno, dieci, cento persone civili possono essere immolati, trucidati dal fuoco salvifico dei caccia bombardieri, purché si faccia capire chi comanda, chi è il più forte e determinato nella lotta contro lo Stato Islamico, l’ ISIS, e la sua distruzione per finta, visto che esistono accordi sottobanco; accordi tattici tra le potenze che gridano sdegno e, adesso, piangono i morti.

La risposta bellica della Francia in Siria ha il sentore della vendetta rabbiosa.
Chi ha dato l’ordine di attaccare la Siria non è da meno dei terroristi che hanno trucidato la gente inerme in Parigi. Anche lì, in Siria, c’è da chiedersi :
Quanti sono i civili incolpevoli colpiti dalla pioggia di fuoco lanciata dai caccia francesi?
E quanti sono le vittime della manovra economica europea e americana morte di stenti in questi ultimi anni?

venerdì 17 gennaio 2014

Scorie tossiche a Gioia Tauro

ACCORDO TRA STATI.

Navi che trasportano armi chimiche, per decisione governativa, trasbordano i container incriminati tra Scilla e Cariddi. Così, all'improvviso.
Emma Bonino sembra aver dimenticato le lotte dei radicali e fa passare sulle teste dei calabresi logiche che in altri tempi, lei stessa e i suoi compagni d'avventura, con Pannella in testa, avrebbe contestato con sit in e scioperi della fame.

In un'intervista sul Corriere della Sera, la responsabile della Farnesina ha spiegato: "La scelta non l'ho fatta io, ma mi pare che, dal punto di vista dei requisiti, l'indicazione del porto di Gioia Tauro sia conseguente. È un porto di eccellenza e le ragioni portate dal ministro Lupi mi sembrano convincenti".

Non fa storia Lupi, di lui si conoscono le idee destroide e le determinazioni prese sempre a senso unico.

Destra, sinistra. Centro.
Comunque la si pensi, di fatto, “la più grande operazione di disarmo chimico degli ultimi dieci anni” è un abuso di potere imposto dai ministri, nel sud del mediterraneo, precisamente nel porto di Gioia Tauro. E non è roba da poco!

"Tutto sarà condotto con la ricerca della massima sicurezza - dice Bonino - Ma per essere chiari va detto che stiamo parlando di materiale tossico, non di armi chimiche. Nei container l'agente chimico e gli inneschi sono ovviamente separati: diventano armi solo se vengono messi assieme, di solito nella testata del razzo. Il trasbordo, che avverrà da banchina a banchina, senza stoccaggio, impiegherà più o meno 48 ore.

La Cape Ray, la nave americana, distruggerà poi i materiali in acque internazionali mediante idrolisi. I residui saranno trasferiti in Germania e Gran Bretagna per essere convertiti in sostanze utilizzabili dall'industria".  

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