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lunedì 3 settembre 2012

spread, mercati e i limoni amari di Monti

Carburanti alle stelle e generi di prima necessità con prezzi da capogiro.


i limoni del governo Monti
Si sperava in Monti e nella sua squadra di governo ma pare che il tecnicismo dei prof. non abbia risolto i problemi di sopravvivenza e, peggio, non ha risposto a quanto la voce del popolo (Sovrano?) urla da tempo a una classe politica sorda ma attenta ai propri bisogni.
Finora i tagli sono stati a senso unico. Tagli a senso unico nelle aziende che colpiscono solo i dipendenti.
Tasse impossibili per le nuove categorie di poveri che nel tempo sono riusciti a farsi una casa.
Tasse per lo studio, e meno male che lo studio è un diritto! Luce, acqua, gas, persino la legna da ardere è aumentata! Visto che l'80% del trasporto merce avviene su gomma e che le centrali elettriche ancora dipendono dai prodotti petroliferi nonostante lo scempio fatto sul territorio per impiantare mostri eolici e pannelli solari senza tenere conto dell'ambiente( piccolo suggerimento, inutile, lo so, ma gli scienziati hanno preso in considerazione i tetti e le facciate dei palazzoni di città?).

E nell'agricoltura, quanto pesa il rincaro dei carburanti?
In Calabria e Sicilia, oltre al rincaro dei carburanti pesa moltissimo la gestione mafiosa di certi passaggi commerciali. E mentre nella piana di Gioa tauro, ma anche oltre, gli agrumi sono pagati a pochissimi centesimi dalla multinazionale della Coca Cola che li usa per l'aranciata Fanta, in Sicilia, i limoni sono sottopagati con cifre irrisorie tanto da indurre i proprietari a lasciarli sulle piante per non rimetterci l'osso del collo oltre al lavoro.

Intanto sui banche dei super mercati fanno bella mostra di sé i limoni provenienti dall'Argentina: 1 kg alla modica cifra di 2,48€. Intanto lo spread continua a rovinarci l'esistenza insieme ai privilegi intoccabili della politica.

Bravo Monti, hai fatto davvero un buon lavoro! Ma non era questo che ci aspettavamo da te e dalla tua squadra di prof.


venerdì 20 gennaio 2012

sacrifici, finanziaria, è tempo di bilanci

È tempo di calendari. E mentre c'è chi lucra su determinati argomenti e trova cavilli giuridici altri fanno salti mortali per ottemperare alle nuove ondate di rincari. Indubbiamente il malcostume regna sovrano nel bel paese e chi può evade allegramente le imposte dovute ad iniziare dal basso, dagli artigiani ai liberi professionisti. Chi non è mai toccato dalle congetture economiche sono i soliti furbetti che gridano e fanno finta di scannarsi in tv. Niente di nuovo, quindi! E mentre tutto questo accade, come ogni inizio di anno c'è da pagare la tassa sulla spazzatura, l'assicurazione auto, l'abbonamento alla tv pubblica insieme all'eventuale rinnovo per quella a pagamento (personalmente ho dovuto disdire sky che tra l'altro, per quello che offre, costa troppo), la stangata dell'imu, il bollo auto...
insomma su rincari e sacrifici non andiamo per niente male, anzi non ci facciamo mancare niente e per farci ancora più male i nostri parlamentari s'indignano se si parla di loro e dei loro introiti, intoccabili perché sancito dalle leggi dello Stato. Dulcis in fundo, si sono fatti un regalino politico, una sciocchezza di pochi milioni di euro di multe contro chi sporca o imbratta gli spazi non adibiti alla propaganda elettorale: il condono per i cartelloni selvaggi in campagna elettorale ovviamente di tutti i partiti. Che dire? Niente, tanto a breve inizia l'isola dei famosi! Scoppierà qualche altro casino dettato dalla cazzonaggine umana o rincoglioniremo dietro ai misfatti della cattiva politica.

mercoledì 30 giugno 2010

dalla lira all'euro, chi ci guadagna

L’euro, forse avrà pure salvato l’Italia, ma ha di certo rovinato gli italiani con il mancato adeguamento della lira all'euro.

©archivio M.Iannino

Di fatto, il potere d’acquisto degli italiani è dimezzato: gli stipendi sono rimasti invariati se non bloccati del tutto, mentre i costi di merci e servizi sono schizzati alle stelle. Insomma entrano pochi soldi in valuta non pregiata, equiparabili alla lira come potere d'acquisto e escono grossi e grassi euro di spese in tasse e alimenti! Chi non ricorda quanto costava un pieno per una media cilindrata? 40, 50 mila lire, non di più! e oggi, rapportando le vecchie 40 mila lire alla moneta corrente, con 20 euro non si mettono più di 15, 16 litri scarsi di carburante nel serbatoio, contro i 40 litri di quando costava circa 1000 lire a litro, vale a dire prima dell'introduzione della nuova divisa adottata dalla zona euro.
Come se ciò non bastasse, c’è, nelle intenzioni del governo nazionale, la volontà di inserire tra le varie tasse e tagli della manovra economica, un pedaggio per la A3 e alcune strade a scorrimento veloce.
La manovra economica, all’esame della Commissione Bilancio del Senato, promette vacanze all’insegna di rincari per automobilisti e non. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci prospetta la manovra economica in esame: dal primo luglio potrebbero scattare aumenti fino al 5%; nuovi pedaggi di 1 euro per le auto e di 2 euro per Tir e veicoli pesanti. Si pagherà, su 22 tratte (11 autostrade e 11 raccordi stradali) gestite dall’Anas che finora erano percorribili gratuitamente. Nella carta topografica, dovrebbero rientrare il raccordo anulare di Roma, l’autostrada Roma-Fiumicino, la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania, il raccordo Torino-aeroporto di Caselle e la superstrada Firenze-Siena perché scatterà dal 1 luglio una fase transitoria in cui l’Anas potrà applicare un pedaggio da intendersi “come maggiorazione al biglietto autostradale nelle stazioni di adduzione delle concessionarie autostradali”. La manovra prevede l’aumento dei canoni corrisposti all’Anas dai concessionari autostradali calcolati sulla percorrenza chilometrica in base alle classi di pedaggio. Tali rincari colpiranno anche gli utenti in base a una clausola di protezione contenuta nella convenzione del 2008 tra Anas spa e Autostrade per l’Italia che autorizza le concessionarie a rivalersi sugli utenti. Gli aumenti delle tariffe andranno da un minimo dell’1,5-2% fino a un massimo del 5%. Nel dettaglio l’aumento sarà di un millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e a di 3 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio 3,4 e 5. Ulteriori rincari scatteranno invece dal primo gennaio 2011. Dal primo luglio comincerà la fase transitoria in cui l’Anas è autorizzata ad applicare un pedaggio di 1 euro sui veicoli leggeri e di 2 euro sui veicoli pesanti per le autostrade collegate con i tratti autostradali o i raccordi. Il pedaggio, all’inizio, sarà introdotto utilizzando i caselli delle concessionarie e in seguito con un sistema di esazione di tipo free flow (a flusso libero). Le maggiorazioni tariffarie non potranno comunque comportare un aumento superiore al 25% del pedaggio altrimenti dovuto. I criteri saranno definiti mediante un decreto del presidente del consiglio dei ministri, da emanare entro 45 giorni dall’entrata in vigore del decreto, quindi entro il 15 luglio.
Buone vacanze!

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