Come trasformare una vecchia bottiglia di vino in ottima sangria.
Solitamente non bevo vino a pranzo, per cui la mia modesta
cantina si rimpingua ogni qualvolta qualche amico in visita si presenta con in
mano una buona bottiglia di vino autoprodotto o comprato all’enoteca.
Il vino casareccio solitamente risulta corposo al palato ed è indicato per accompagnare carni arrosto, salumi e grigliate di ortaggi sulla brace del barbecue.
In questi giorni di caldo intenso ho messo una bottiglia di
rosso in frigo. La stappo per pranzo. Il tappo odora di frutta di bosco con
richiami dolciastri liquorosi. Sorseggio alla maniera dei sommelier, è un vezzo
involontario che conferma l’anzianità del vino “dimenticato”.
Fa caldo! Desidero una bevanda poco alcolica ma
rinfrescante. Qualcosa che al suo passaggio solletichi la gola e la faccia
gioire di fresco sapore ghiacciato.
Spremo un arancia. Tagliuzzo una pesca. Qualche mela. Dei chiodi
di garofano. Una spolverata di cannella. Un bicchiere di gassosa. ½ bicchiere
di aperitivo rosso. E lascio decantare nella brocca il tutto in frigo. Riempio un
bicchiere con dell’acqua e lo ripongo in ghiacciaia.
A sera la sangria è pronta per essere degustata.
Sulla tavola alcune fette di melone e del prosciutto crudo. Qualche
tocco di formaggio pecorino calabrese. Fette di salsiccia locale, soppressata e
… la sangria va giù ch’è una favola. Cin cin
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