Nell'estate del covid, la fantasia muove flotte (ignoranti) su derive popolari.
È una girandola
di sagre. Eventi. Incontri. Pièces teatrali. Spettacoli
folkloristici e piazze semipiene sponsorizzate da comuni, assessorati
vari e imprenditori.
Dirigenti politici e aziendali che vorrebbero vedere i propri paesi e i locali dell'accoglienza, quindi hotel, bar e ristoranti pieni di avventori. Strategie di marketing, frutto di sforzi mirati, appunto, per attrarre persone in quanto fruitori e consumatori portatori di economia di un sistema sociale basato sul consumo.
Dirigenti politici e aziendali che vorrebbero vedere i propri paesi e i locali dell'accoglienza, quindi hotel, bar e ristoranti pieni di avventori. Strategie di marketing, frutto di sforzi mirati, appunto, per attrarre persone in quanto fruitori e consumatori portatori di economia di un sistema sociale basato sul consumo.
Le strategie
adottate dai promotori per attrarre consumatori sono, a volte stravaganti;
le più svariate e fantasiose risultano essere quelle che creano
movimenti di massa importanti. Non conta la qualità intellettuale delle
persone che si recano a visitare un sito o che partecipano ad un
evento culturale consciamente: l'importante è l'affluenza in massa alla chiamata: portare fisicità e soldi.
Fare girare
l'economia!
La presenza
indistinta è meglio di quella mirata che ricerca per una propria
esigenza culturale i luoghi della cultura italiana.
Gli Uffizi. I
musei. Le pinacoteche. I parchi archeologici. Fino ad arrivare alle
manifestazioni d'interesse periferiche organizzate nelle piazze
d'Italia.
I cervelli vuoti
non hanno pensieri costruttivi. Copiano e incollano. Scimmiottano il
o la leader. Seguono i selfie dell'influencer che li ha pilotati lì.
Il loro unico pensiero è farsi uno scatto nel medesimo punto del
leader del web del quale conoscono tutto. E lo, la imitano.
Così è il
branco acefalo.
E da qui nasce la
brillante idea di qualche amministratore pubblico che per attrarre
gente in branco pensa di invitare e mettere in vetrina il o la
pastora del momento.
27% di affluenze in più dopo i selfie agli uffizi.
Titolano,
con enfasi, i giornali!
Quante
teste vuote.
Cosicché
populisti senza ritegno e senza cultura si muovono e vanno ad
agganciare influencer che riescono a pilotare copiosi greggi in
luoghi attrattivi storici o con un enorme retaggio paesaggistico spesso
delicato e da tutelare dall'orda di vandali ignoranti.
Assessori alla cultura che non distinguono il trash dalla ricerca artistica e confondono, volutamente, il mestiere creativo con la sottocultura della narrazione emotiva.
E' sufficiente catturare i cittadini elettori, acchiapparli alla pancia con un bella figurazione ben eseguita per intascare il consenso popolare. E tra una sagra della soppressata o del morzello, allietare le serate con canti e balli, fare esibire in piazza cantanti e bande locali sempre con un occhio attento ai seguaci che questi portano in dote.
Assessori alla cultura che non distinguono il trash dalla ricerca artistica e confondono, volutamente, il mestiere creativo con la sottocultura della narrazione emotiva.
E' sufficiente catturare i cittadini elettori, acchiapparli alla pancia con un bella figurazione ben eseguita per intascare il consenso popolare. E tra una sagra della soppressata o del morzello, allietare le serate con canti e balli, fare esibire in piazza cantanti e bande locali sempre con un occhio attento ai seguaci che questi portano in dote.
E se
invece questo modello risultasse una prima mossa vincente? Un escamotage utile per
avvicinare le masse alla cultura? Al bello! …
Se
questo 27% ha messo piede per la prima volta nelle sale degli Uffizi
spinto dalla frivolezza effimera del social dopo lo scatto della
influencer e non dalla consapevolezza di di emanciparsi e nutrirsi di storia, quindi conoscenza, beh, allora rimane un episodio inutile, una scoreggia.
Comunque la si pensi, questo modello propagandistico rimane un'ottima vittoria dell'effimero e di quanti
stanno nel retro pensiero della cultura usa e getta.
Le pecore belano seguendo il pastore rispondendo ubbidienti ai suoi versi
Le pecore belano seguendo il pastore rispondendo ubbidienti ai suoi versi
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