Una brutta storia.
È risaputo: le cattive notizie sono
perniciose per il bersaglio che le subisce ma oltremodo espansive per
la personalità che le mette in circolazione.
Chi semina tempeste, se davvero
scaltro/a, raccoglie facili consensi dai ceti intellettualmente
frustrati dai problemi quotidiani generati negli ambiti sociali,
quindi nei rapporti di lavoro e in famiglia, e, complessivamente,
nell'entourage dei soggetti portatori di fango.
Riportare e modificare in base alla
situazione del momento diventa quasi una terapia catartica per i
delatori. Ergersi a giudici è liberatorio! Scaricare il fango sul o
sui malcapitati fa stare meglio che andare dall'analista.
Se così non è allora perché
esercitare con cattiveria una ginnastica comunicativa simile?
Sì! può darsi che nell'immediato si
raccolgano i frutti desiderati dalle malelingue. E cioè distruggere
socialmente il bersaglio. Metterlo da parte. Avere campo libero...
La vita è una lotta. Mi disse tempo
addietro una persona cara. Devi perciò sapere fronteggiare gli
eventi, guardarti anche da chi ti sorride, fa moine e ti dà ragione.
Come siamo lontani dagli insegnamenti
dei grandi Maestri di vita.
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