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domenica 12 aprile 2020

In merito al MES, basta ipocrisia

Nella situazione in cui siamo adesso è da stupidi litigare per questioni di lana caprina come la scelta fatta nel 2011 dall'allora governo italiano. Volutamente non do un nome perché gli “errori” in politica si fanno e se ne continueranno a fare. Non si tratta di errore la contrapposizione dialettica che destabilizza le già stanche risorse mentali degli italiani e degli europei alle prese con il covid-19.

La pandemia colpisce tutti. Colpisce e infetta il mondo intero. Miete vittime specialmente laddove regna la povertà. Lì la gente oltre che difendersi dai morsi della fame, dal freddo e dal caldo, senza un tetto decente sulla testa deve fare i conti con un male invisibile che stringe alla gola e ischemizza i polmoni lasciando senza ossigeno il corpo.

In un momento simile mi sarei aspettato che i cosiddetti “dirigenti di partito” si mettessero al servizio della gente dimenticando l'etichetta che si sono dati.

 La morte non guarda alla tessera che si ha in tasca o all'ideologia che si catechizza. Destra e sinistra, centro compreso, ridotti a simboli senza significato per il virus che attacca indistintamente le cellule umane. Non guarda in faccia nessuno! Il corona virus avanza anarchico tra la gente. Vola e s'insinua nell'apparato respiratorio e poi deturpa la vita dei deboli.

Ecco. Prendiamo a monito le parole di Papa Francesco: Solidarietà! L'Europa e la classe dirigente deve dimostrare solidarietà. È una questione d'intelligenza politica e anche economica.

ps. ho letto l'articolo del “Corriere della Sera” e trovo esaustivo il percorso storico sul mes. Lo consiglio a chi è interessato a chiarirsi le idee. Anche per porre un limite alle faziosità partigiane.

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