L'ambigua, mercenaria visibilità dei sottoboschi mediatici.
In cultura, spettacolo, politica e politica degli spettacoli.
Rapito dalla bellezza e fottuto da chi si è cucito addosso vestiti di enfatiche parole.
Vestiti leggeri, trasparenti, eleganti simili alle ali delle mosche (che pur essendo insetti schifosamente fastidiose posseggono un loro perché).
Ne ho incontrati tanti e credo di non
essere il solo ad avere inciampato in personaggi ambigui che hanno
fatto della bellezza il regno delle bugie.
Dottorini e infermieri della politica.
Professorini della cultura. Televenditori di sogni per ogni stagione.
Esserini fastidiosi che svolazzano
disinvoltamente dalla merda al miele ogni qualvolta, la merda o il
miele, anche se opposti tra loro in quanto a finezza, gusto, qualità
organolettiche e nobiltà d'estrazione, donano loro ricchezze e
visibilità.
Essere in contenitori colti e raffinati, fare parte del salotto buono della città, per alcuni non ha prezzo.
Il mondo è pieno di imbonitori e comparse.
Gente priva di scrupoli. Fastidiosi per la cultura e la crescita
delle coscienze. Gentaglia che pesca nel torbido delle nostre
vogliose ambiguità promettendoci di risolvere i problemi giornalieri
e traghettarci negli agognati paradisi previo adeguati compensi.
Politica. Cultura. Società. Sembra non
facciano nessuna differenza. I territori di caccia non hanno confini.
I polli da allevamento razzolano ovunque. Tra mosche e zanzare. La
vita continua a scorrere nell'ambiguità dei più.
… le mosche hanno ali bellissime.
Trasparenti. Dotate di sfumature tenui. Leggere.
E se il buon Dio le ha create serviranno pure a qualcosa... forse a farci ragionare. Comprendere che dietro il ronzio si cela qualcosa di molto più fastidioso e deleterio. E svolazzare dalla merda alla marmellata o al miele è puro istinto. Ma, chi è fuori da queste logiche, può coprire, preservare la roba buona. Isolarla, metaforicamente, per allontanarla dalla merda mediatica e di costume che veste buona parte della società.
E se il buon Dio le ha create serviranno pure a qualcosa... forse a farci ragionare. Comprendere che dietro il ronzio si cela qualcosa di molto più fastidioso e deleterio. E svolazzare dalla merda alla marmellata o al miele è puro istinto. Ma, chi è fuori da queste logiche, può coprire, preservare la roba buona. Isolarla, metaforicamente, per allontanarla dalla merda mediatica e di costume che veste buona parte della società.
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