Bonanni, leader cisl |
Ho letto 'na roba sul sole 24ore
che solo uno che non ha sofferto i risvolti tragici del cambiamento
unilaterale in materia di lavoro e sovvertimento delle regole poteva
scrivere.
Elogi a parte nei riguardi di Marco
Biagi, ucciso dalle BR per le sue teorie sulle riforme del
sistema contrattuale, della precarietà e flessibilità ormai note a
chiunque vista la schiera di contratti a tempo determinato,
false partite iva e calcio in culo finale ai dipendenti privati
di tutele giuridiche. Il rappresentante dei lavoratori, Raffaele
Bonanni, ha dimenticato, appunto, il falso referendum della Fiat
e tutto il lavoro che gli imprenditori hanno espatriato nei
territori franchi dove la mano d'opera e il lavoro d'impresa
costa meno che in Italia.
Certamente non posso essere io a dover
indicare le strategie per uscire dalla crisi e togliere dallo stato
di frustrazione che buona parte di persone, lavoratori dipendenti e non, sono costrette a
vivere. Forse, sarebbe sufficiente ricordare cosa si diceva un tempo: il lavoro deve servire all'uomo per
vivere e non vivere per il lavoro.
Quindi, cosa chiedono un padre o una
madre e in particolare i giovani ai dirigenti nazionali che stanno
gestendo nel nome del Popolo Italiano le problematiche appena
accennate?
Chiedono il rispetto delle regole
scritte a chiare lettere nei primi dieci articoli della Costituzione
della Repubblica Italiana Fondata sul Lavoro!
Nient'altro! e basta con i sindacalisti atipici che non sudano e lavorano affianco dei lavoratori, qualli sì davvero Atipici perché resi nè carne nè pesce dalle visioni di certa politica.
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