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venerdì 1 giugno 2012

Napolitano, Monti, ci vuole coraggio!

Piove sul bagnato! È proprio il caso di dirlo! E dopo le catastrofi che hanno toccato l'Emilia e distrutto capannoni e decimato le poche realtà produttive rimaste il governo che fa? Aumenta l'accise sul carburante di altri 2 centesimi per reperire fondi pro terremotati!

Per l'esattezza 2,42 cent euro/litro Iva compresa fino al 31 dicembre. Anche se, a fronte del nuovo crollo delle quotazioni internazionali dei prodotti ci sarebbero ampi margini per assorbire completamente il nuovo caro accise in base all'appello lanciato dal ministro Corrado Passera e che l'UP ha girato subito alle compagnie. Ma forse si potrebbe fare anche di più visto che attualmente c'è spazio per scendere di quasi 4 centesimi su entrambi i prodotti se si guarda alla media dei tre anni precedenti.
Le medie nazionali sono adesso a 1,840 euro/litro per la benzina, 1,731 per il diesel e 0,833 per il gpl. Le punte massime registrano dal canto loro 1,903, 1,760 e 0,864.
Mentre nel dettaglio il prezzo medio praticato dai benzinai va da 1,820 euro/litro 1,840 fino a 1,735.
Per il diesel si passa da 1,720 euro/litro a 1,731 a 1,602. Il Gpl è 804 euro/litro e 0,833 fino a 0,792. le differenze sono determinate dalle case petrolifere esso, Eni, tamoil e altri e dal fai date.

Ma non sta qui il punto! Non intendo girare il coltello nella piaga e infierire sulle decisioni asservite dei tecnici del governo Monti che continuano a mantenere e tutelare i privilegi dei forti.
Fino ad ora è stato chiesto di fare sacrifici e noi cittadini li abbiamo fatti e continuiamo a farcene carico. La cosa triste è il muro di gomma che i ministri e il presidente della Repubblica sembrano tutelare quando si tratta di togliere un privilegio qualsiasi ai parlamentari, ai partiti, alle fondazioni che tanto hanno ottenuto dallo Stato in tutti questi anni.
Questi 2 centesimi potrebbero rappresentare la classica goccia in assenza di una revisione corale che toccano stipendi e pensioni dorate inimmaginabili per un comune cittadino, figuriamoci per un disoccupato uno studente un co.co.pro. Un esodato e quanti non arrivano alla seconda terza settimana costretti a contare persino i centesimi.

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