“Senta,
ma è vero che il capitano Schettino le ha chiesto dove poter
comprare delle calze?”
gran
bella domanda! Intelligente e degna di quel giornalismo che sta
dentro e sopra la notizia! Chissà come mai alla giornalista che
interrogava il tassista che ha accompagnato il capitano della
concordia spiaggiata davanti l'isola del giglio in albergo non sia
venuto in mente di chiedere se si è informato anche della vendita di
biancheria intima visto che stava in plancia con una bella collega
bionda! O forse pensava che le calze fossero per riempire la valigia
del dongiovanni da esportazione. Chi non ricorda le storielle burla
dell'italiano che negli anni 70 andava a rimorchiare in Jugoslavia e
dintorni? Gli bastava un paio di calze di nylon per farsi una donna
dei paesi poveri.
Inutile
siamo in overdose di gossip che si confonde con la sana notizia
giornalistica degna dei Biagi, Scalfaro, Bocca. E pensare che un
tempo ci s'interrogava su altri quesiti, tipo: come mai la nave
da crociera è spiaggiata in modo anomalo, sarà merito del
comandante che ha avuto la prontezza di virare per evitare
conseguenze peggiori? Oppure, che so, forse non funzionava la
strumentazione di bordo? Insomma qualcosa che serva sì a fare chiarezza
sull'accaduto ma anche per evitarne di peggiori in futuro senza demonizzare la
tragedia che ha coperto e continua a coprire le 24 ore di tutti i
palinsesti, web compreso.
È
superfluo ammettere di essere rimasti profondamente colpiti dalla
tragedia e di quanti ne sono rimaste vittime ma proprio per onorare
il dolore sarebbe opportuno tacere piuttosto che andare in cerca di
eroi o codardi.
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