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giovedì 22 dicembre 2011

CRISI DEI VALORI

CONTRO LA CRISI DEI VALORI: CULTURA E SOLIDARIETÀ

C'è molta arroganza e presa per i fondelli nelle azioni dei politici.
È sotto gli occhi di tutti! Le differenze ideologiche tra destra moderati e sinistra non esistono.
Lo hanno capito per primi i più poveri dei sud del mondo che campano con l'intervento delle O.n.G., ma fino a quando gli spot strappalacrime riusciranno a raccogliere fondi visto che quanto prima anche noi dobbiamo affidarci a qualche Organizzazione non Governativa per continuare a mantenere la dignità di persone fisiche piuttosto che di entità astratte?
Ancora non ce ne accorgiamo perché sonnecchiamo sulla cenere calda del benessere economico appena sfumato, ma non appena saremo oltre la soglia della povertà l'onda della rivolta iniziata in Africa sbarcherà anche da noi.

È razionale l'atteggiamento di Napolitano, che tenta in tutti i modi di risolvere le situazioni scaturite dalla crisi economica, è, invece, irriguardoso l'atteggiamento della classe politica allorché inizia il balletto delle parti che fanno finta di rivendicare o proteggere qualche diritto raggiunto e sventolano bandiere populiste per tenere buona la fetta di elettorato che ragiona di pancia. L'emotività spesso distoglie dai problemi reali e questa strategia i politici la conoscono bene.
Un dato è certo: alla luce delle nuove esigenze sociali è opportuno rivedere radicalmente i concetti di ricchezza, solidarietà e ridistribuzione dei beni, ripensare il tutto non in virtù di una finanza globale che premia gli speculatori di derivati investimenti e altre anomalie dell'alta ingegneria finanziaria ma, nel rispetto delle singole realtà, investire in cultura per riformulare e modellare i sistemi superati dalla sopraggiunta realtà economica e culturale dei popoli.

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