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venerdì 20 maggio 2011

Strauss Khan come Jack Moor de l'angolo rosso?

Dominique Strauss Khan come Jack Moore ? l’avvocato di successo del film “l’angolo rosso” interpretato da Richard Gere che la polizia cinese trova in una pozza di sangue affianco ad una bella ragazza trucidata nel suo letto d'albergo. Per le autorità cinesi il caso è chiaro, Moore è arrestato con l’imputazione di omicidio e diventa l’ignaro protagonista di un gioco di potere che lo vedrà rischiare una condanna a morte per omicidio.

Jack Moore, dovrà battersi contro il sistema giudiziario cinese, abbandonato al suo destino dal governo americano che non vuole incrinare i rapporti tra i due stati, troverà una mano tesa in Shen Yuelin, l’avvocatessa d'ufficio che crede nella sua innocenza.

Nel caso di Dominique Strauss Khan non c’è una donna trucidata ma si parla di violenza sessuale, un’accusa che attira indignazioni e attenzioni variegate nell’immaginario collettivo.

L'ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha ribadito con veemenza la sua estraneità alle accuse di violenza sessuale, molestie e sequestro di persona a danno della cameriera trentaduenne dell'hotel Sofitel di Manhattan.

Lasciando da parte le fantasie, il dato di fatto attuale è che l'americano John Lipski sostituisce Strauss Khan nella direzione del Fondo Monetario Internazionale dopo che Strauss Khan ha rassegnato le dimissioni.
La nomina del nuovo prestigioso incarico è molto ambita.
Anche la Cina spererebbe di vedere eletto un suo uomo tra Zhu Min, consigliere speciale dell'ex capo del Fondo, ovvero Zhou Xiaochuan, attuale governatore della Banca centrale cinese. Ma pare che la poltrona lasciata vuota da Khan spetti a un esponente europeo per statuto.

Per i francesi un dato è certo: in base ad un recente sondaggio della Csa, il 57% dei francesi intervistati crede che l'ex direttore del FMI sia vittima di un complotto che lo vuole fuori dalle prossime presidenziali del 2012.

Tuttavia è evidente che l'affaire non si sarebbe potuto coprire sotto le ceneri.
Due accuse molto pesanti hanno condotto S. Khan in carcere e rischiano di procurargli una reclusione pari a 70 anni.
I giudici della Grande Mela si sono pronunciati sulla seconda richiesta di libertà su cauzione, avanzata dai legali di Strauss Khan, nella quale il banchiere si impegna formalmente di rinunciare a tutti i diritti sull'estradizione, hanno deciso di mettere l'ex presidente del Fmi agli arresti domiciliari nella casa newyorkese della figlia con addosso il braccialetto elettronico e un poliziotto armato che vigilerà ventiquattro ore su ventiquattro a spese dell'imputato affinchè questi non fugga.
Ma, la moglie di Dominique Strauss-Khan ha dovuto cercare altrove. Perché ad attenderlo con ansia sarebbero stati solo i fotografi visto che a nessuno, nel lussuoso residence dell'Upper East Side di Manhattan, faceva piacere ospitare l'ex direttore del Fondo monetario internazionale. E senza giri di parole il prestigioso condominio ha invitato la signora Anne Sinclair a cambiare idea, dopo che lì aveva affittato un appartamento dove il marito avrebbe dovuto trascorrere il periodo di arresti domiciliari stabilito ieri dal giudice.

La linea difensiva dell'avvocato Benjamin Brafman consiste nell'affermare che il rapporto sessuale avuto con la cameriera del Sofitel sia stato consensuale, perché ritiene che gli elementi di prova non siano compatibili con l'ipotesi di un rapporto forzato.
Ben diversa la posizione del legale della donna che ha denunciato Strauss-Kahn: l'avvocato Jeff Shapiro, il quale ha dichiarato alla Cnn che la sua cliente si vede costretta a nascondersi e che il trauma subito è straordinario, soprattutto dopo la consapevolezza della fama del suo presunto aggressore.

Le disavventure di Khan interessano la politica francese che lo vedeva valido avversario di Sarkozy alle prossime elezioni.
Basterà la disavventura giudiziaria americana ai danni di Khan per tenere incollato il presidente francese uscente alla poltrona dell'Eliseo?
I sondaggi dicono di no: si registra un crollo dei consensi per il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. ma poiché la politica è la scienza che concretizza le possibilità più assurde, non resta che aspettare.

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