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mercoledì 2 giugno 2010

Vita in Calabria. 11: la colazione del pastore, a 'mpanata

Vita in Calabria. 11. tradizioni alimentari.
Racconti di vita in Calabria 1.
La colazione del pastore: a 'mpanata.
transumanza 

Ancora oggi c’è chi fa colazione come se il tempo non fosse mai trascorso.
Nelle case, tra i monti e le campagne calabresi, nonostante ci sia il frigo, la tv, e il supermercato vicino,
i pastori che vivono seguendo le greggi mantengono salde le tradizioni e recuperano ogni residuo alimentare nel rispetto sacro del cibo inteso come provvidenza divina. Può capitare, quindi, nel rispetto delle tradizioni e della cultura contadina, a chi decide di trascorrere in Calabria qualche giorno in agriturismo con annesso l’ovile, di assistere alla mungitura e alla lavorazione del latte come si faceva un tempo. Essere testimone del parco ma squisito boccone mattutino del pastore: “a mpanata”. L’impanata è una sorta di zuppa composta di siero e residui burrosi di formaggi e ricotte che il pastore mangia come prima colazione insieme a pezzi di pane duro ammorbidito nella ciotola della mpanata.

Indubbiamente, l’archeologia lavorativa non ha nulla a che vedere con i sistemi caseari imposti dalle leggi a salvaguardia dell’igiene alimentare. La lavorazione casareccia avvolge in un’aurea fiabesca il tutto e rende ancora più gustosa l’esperienza. Nulla togliendo ai pregevoli prodotti dell’industria casearia locale.

(segue)