Pagine

venerdì 2 aprile 2010

Floris, Santoro, la politica e il pubblico


Floris, Santoro, la politica e il pubblico

Alla ripresa dei talk show, oscurati durante la chermesse politica regionale, Floris ha esposto chiaramente il ruolo di chi conduce trasmissioni di approfondimento in democrazia suffragando le notizie con fatti circostanziati e onestà intellettuale, prima di dare la parola agli ospiti del suo programma Ballarò. In sintesi ha rivendicato il diritto all'informazione e all'approfondimento delle notizie d'attualità, in ossequio alle leggi democratiche in atto.

Santoro, invece, ha voluto enfatizzare maggiormente, vanificandone la portata, il consenso di quanti hanno supportato con la loro presenza la protesta a favore della stampa libera nella notte di giovedì 25 marzo 2010. L’adesione a "rai per una notte" è stata la risposta a criteri censori non conformi alla cultura italiana e i cittadini l’hanno voluto far sapere a destra e sinistra, come altrettanto fanno sapere che non sopportano più i proclami e le parole inutili dei politici ancorati a vecchi schemi mentali.

I cittadini che non hanno voce e visibilità urlano la loro presenza attraverso eventi inaspettati e, nel caso specifico, la manifestazione organizzata a favore dell’informazione libera “raiperunanotte” è uno di quei momenti opportuni per i dissenzienti, ma nello stesso tempo, questa massa enorme un tempo definita “maggioranza silenziosa”, non ama lasciarsi imbrigliare da logiche utilitaristiche politiche o personali dei burattinai di turno né tantomeno accettano di buon grado i panegirici faziosi e le lunghe dissertazioni intellettualoidi condite con colpi di scena strumentali e reagiscono con l'astensione.

L’astensionismo, l’annullamento delle schede, è un altro strumento chiaro che l’elettore usa per dire no alle logiche spartitorie selvagge dei partiti.
La mancata affluenza alle urne, se non determinato da altri impedimenti, ha un solo significato: sono stufo di essere preso in giro! preferisco impegnare il mio tempo in maniera più proficua.
L’annullamento delle schede, invece è un monito netto: Andate a casa! Non siete all’altezza della situazione per cui vi boccio! vi annullo! non voglio più vedervi...
Può sembrare uno sfogo becero, da "qualunquista" ma è la pura e semplice verità che annulla le alte teorie degli analisti intenti a disquisire e scrivere sull'argomento senza mai venirne a capo.

A questo punto non servono altre analisi. I candidati, in seno ai rispettivi partiti dovrebbero prendere atto della sconfitta elettorale e coscientemente cambiare rotta oppure lasciare libero il campo a persone motivate e inattaccabili moralmente poiché ogni azione fatta dalla vecchia formazione culturale ormai, nell’immaginario collettivo, lascia sempre ampi spazi d’incertezze circa la bontà etica delle operazioni.