Dignità e dolore trasmigrano dalla lettera della famiglia Gambirasio e inondano i cuori e la mente delle persone perbene, ma non intaccano la scorza di Bruno Vespa e del suo modo blasfemo di fare “cronaca”.
Lui, "l’architetto delle casette horror e dei plastici" per guardoni privi di fantasia, ha messo in onda un filmato che va a toccare il privato di una famiglia che ha sofferto i drammi dell’angoscia prima e della speranza durante le ricerche, prima di apprendere la tragica fine della bambina.
Un’azione assurda quella di Vespa se si pensa a quanto è successo e quanto avrà sofferto la bambina. La famiglia e la collettività.
Immaginiamo, solo per un istante, se il fattaccio fosse successo a lui o a noi, avremmo trovato sollievo da una trasmissione improntata sul voyeurismo mediatico?
Perché aggiungere alle ferite ancora aperte della famiglia e di quanti hanno un briciolo di sensibilità il clamore mediatico degli sciacalli?
A parte che non si capisce a cosa e a chi possano servire le immagini della povera Yara intenta a fare ginnastica se non ad evidenziare l’azione disdicevole di quanti hanno ordito lo show, visto il tragico epilogo della ragazzina, e nonostante il veto posto dai familiari; ma ecco l’arroganza del dottor Vespa scavalcare i dubbi nostri e la volontà della famiglia e le manda ugualmente in onda.
Nello studio c’è un’altra lince complice, che Vespa presenta mentre fa partire le immagini: “Sono filmati di Yara che vince una gara di ginnastica ritmica regionale, ottenuti, senza nessun tipo di trattativa commerciale o economica, dall’inviato di Panorama Carmelo Abate”. Ma chi l’ha pregato ad Abate di portare il video? E, per quale motivo?
Sciacalli a parte, ecco il pensiero della famiglia di Yara:
"Vorremmo esprimere pubblicamente - dice la lettera - il nostro sentimento di amarezza e di sdegno nei confronti di chi, in maniera spasmodica e pressante, continua ad invadere il nostro dolore di famiglia angosciata da un dramma indescrivibile. Non capiamo e non giustifichiamo questo continuo accanimento giornalistico nella ricerca di fotografie o di video raffiguranti nostra figlia Yara. Rimarchiamo la nostra volontà di non autorizzare l'emissione di queste immagini, che ai fini investigativi non sono di alcuna utilità. Vi preghiamo di non nascondervi dietro il paravento del diritto di cronaca, abbiate semplicemente rispetto ed umilia per la nostra situazione. Stiamo cercando di ricostruire un nuovo equilibrio familiare e il clima che state creando non ci sta aiutando. Infinitamente grati, famiglia Gambirasio".
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