Si è già scritto in merito alla vicenda della scuola di Adro e ci sono prese di posizioni distinte tra le diverse fazioni. Ora il dirigente scolastico, prende la situazione in mano e decide di eliminare i simboli leghisti che il sindaco ha voluto incastonare a mo’ di perle nella scuola. Che non siano perle di saggezza si è capito subito, tant’è che il primo cittadino cerca d’intimidire il dirigente scolastico, anzi lo minaccia apertamente e anticipa la sua volontà di denunciarlo qualora faccia togliere il simbolo per avere disatteso e vanificato la delibera dell’autorità comunale che ha legiferato l’introduzione degli spicchi di sole verde racchiuse nel cerchio.
In tutta questa vicenda, c’è la possibilità di lanciare una semplice idea suffragata dalle leggi dello Stato sulla scuola ancora in vigore?, e nello specifico laddove si postula di espressività come linguaggio creativo e interazione degli alunni con l’ambiente, la cultura, la bellezza e il lavoro.
Se come penso la risposta è positiva, in virtù di quanto accennato, … e se il dirigente scolastico allestisse una fucina creativa guidata da docenti e artisti per intervenire sui simboli e renderli vicini ai concetti di solidarietà e uguaglianza?
Insomma, intervenire con i linguaggi dell’arte per dialogare creativamente attorno ai simboli e alle provocazioni ideologiche, e, magari, comprendere che le diversità possono tramutarsi in ricchezze.
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