C'è chi sa pescare bene nel sottobosco della cultura.
1990, t.m., dalla collezione dedicata alla Calabria: santuario di Santa Maria delle Armi, cerchiara di calabria, cosenza |
Critici d'arte, galleristi, mercanti e
collezionisti adescano quanti sono resi euforici dai risultati ottenuti
in qualche fiera di paese, corroborati dagli attestati estemporanei e
dalle strette di mano dell'intellettuale di turno, convinti, perciò,
delle loro potenzialità artistiche, pensano di sfondare nel campo
dell'arte sostenuti dalle recensioni e dalle amicizie del critico;
diventare famosi e guadagnare tanti soldi, che non guastano mai!
Gente che invade giornali, televisioni e anche il web gongolando.
Ogni istante nasce un nuovo sito con
relativo profilo dello staff sui maggiori social forum. Dottori della
visone pacchiana che non fanno niente gratis. Ogni rigo o attimo del
loro prezioso tempo deve, essere ben pagato. Ma basta spulciare le
pagine per rendersi conto della pochezza culturale dei giganti di
sabbia posti in vetrina
Il mio personale invito a quanti amano
dipingere, scolpire, fotografare, scrivere, è di non lasciarsi
tentare dai nani e saltimbanchi che di volta in volta appaiono sui
mass media con inviti accattivanti.
Continuate, piuttosto a dipingere,
giocare creativamente con la materia, il colore, le forme, per il
gusto di fare qualcosa di piacevole che soddisfi voi stessi.
Confrontate i vostri lavori con chi ama il gioco creativo spinto
dalla curiosità e per sondare nuovi linguaggi, attraverso i quali,
perché no!, migliorare ed eventualmente, confrontarsi con una platea
più vasta.
Abbiate chiara l'idea che il mecenate
illuminato non esiste! E neanche il colpo di culo. Esiste solo
l'affare! E le lobby... perciò fate attenzione alle lusinghe anche
sul web, specie agli “amici” che bloccano i commenti dissonanti
ma fanno incetta di contatti; sono i peggiori! Perché non hanno il
coraggio di esporre con chiarezza il proprio pensiero; le loro azioni
sono calibrate con oculatezza, sempre attenti a non “offendere o
inimicarsi” i potenti di turno.
I paraculo li ho eliminati dai miei
contatti perché convinto che nel campo dell'Arte devono germogliare
solo i frutti dell'onestà intellettuale.
Credo fermamente che l'Arte, la Cultura
in genere debba essere tutelata da simili fameliche espansioni umane.
Credo nell'arte emancipatrice; nella
forza del suo linguaggio e nella libertà.
Per questi motivi metto in guardia dai
signori che insozzano la bellezza dei sogni, sfruttano le ingenuità
e concedono attenzioni a condizione che vi siano guadagni sicuri per
i loro servigi.
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