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martedì 11 gennaio 2022

Mario Draghi come Grisù

 

Ricordo di un draghetto che voleva fare il pompiere.

Molti anni addietro c'era un cartone animato molto seguito in tv. Narrava le disavventure di un piccolo drago, Grisù, che nonostante la sua natura “ardente” sognava di fare il volontario nella squadra che spegneva gli incendi. E, ironia della sorte, tra una fiammata e l'altra vi riusciva.

Non possedeva le qualità del personaggio adulto e muscoloso e tra l'altro non era neppure umano eppure lui riuscì là dove tanti si erano allenati per salvare persone e cose dal fuoco distruttore.

È un po' come la metafora dell'uomo venuto dal nulla che, catapultato in una realtà nuove per lui, riesce laddove tutti hanno fallito.

Mario Draghi è uno di questi!

Ho seguito la conferenza stampa sulle ultime decisioni del governo riguardanti le misure anticovid.



I relatori che hanno accompagnato il premier Draghi sono stati degni delle attese: il ministro Bianchi per la scuola; Speranza per la salute e il virologo a capo del cts Locatelli sono stati esaurientemente ben predisposti per chiarire gli aspetti più spinosi.

Il presidente del consiglio Draghi si è smarcato subito dalle insidie pruriginosi di certa stampa. Quasi la totalità dei giornalisti presenti si sono attenuti all'invito di Draghi rimanendo sul pezzo. Qualcuno ha però tentato di aggirare l'ostacolo e ha posto subdolamente la domanda a cui Draghi non ha dato risposta.

Il Presidente Draghi non ha inteso cedere alle due o tre punzecchiature camuffate dai giornalisti e inserite nel tema misure contro la pandemia e la variante omicron.

Si è tenuto fuori dalla questione “Quirinale” che tanto appassiona alcune frange politiche.

La corsa al Quirinale sembra non lo riguardi. E comunque ha dimostrato un certo spessore umano ben lungi da quello dimostrato fino ad oggi da certi esponenti della politica messi lì dal popolo per servirlo.

Mario Draghi ha chiesto scusa per non avere convocato nell'immediatezza la conferenza stampa. Non ha chiesto scusa ai giornalisti ma agli italiani e ai cittadini che quotidianamente sono davanti a un bivio e non comprendono bene come comportarsi davanti alle notizie allarmistiche sulle varianti omicron, delta e, ultima in ordine di tempo, deltacron. Ovvero delta e omicron insieme.

In sintesi i ministri presenti al tavolo della conferenza hanno spiegato l'importanza del rientro a scuola e lasciato spazio alle singole realtà istituzionali periferiche la possibilità della dad laddove si presenta virulenta e fatto il punto scientifico sulle misure igieniche e comportamentali da adottare bandendo ogni tipo di enfasi elettoralistica.

venerdì 31 dicembre 2021

In fila per il pane

 

Il dicastero del terrore ha messo in atto le sue strategie. Ha disseminato il virus del terrore. E funziona! A due anni dalla comparsa del covid niente sembra essere cambiato.

Dal punto di vista della gestione politica sembra che qualcuno si stia divertendo parecchio. E siccome non tutti i videoti sanno discernere e contestualizzare la realtà i politici che vediamo in tv liberano cazzate a cuor leggero nel senso che sembra che loro, i politici, siano sganciati dalla realtà. Intanto i comuni mortali, quelli che siamo costretti a fare i conti quotidianamente con la realtà, siamo obbligati a sottostare alle decisioni illogiche di una classe dirigente che non ha la patente e non è in grado di guidare neanche un triciclo.


Sbandieratori di slogan che:

Hanno seminato e inculcato il terrore anche nei cervelli che sembravano indenni. Persino tra gente scolarizzata che si fregia di titoli e che si presuppone, perciò, essere coscienti all'altezza di sapere scegliere e valutare tra uno spot politico pubblicitario e la verità scientifica.

I vaccini hanno aiutato a non entrare in terapia intensiva e a non morire soffocati!

Il distanziamento sociale ci può anche stare e anche la mascherina. Ma fare la fila anche per il pane come nel ventennio …

La fila più assurda è comunque quella imposta per accedere alle cure mediche.

In ospedale. Dal medico di base … in questi luoghi che dovrebbero curare è, per legge, vietato entrare! La fila si fa all'esterno! E dopo essere stati al vento, pioggia o sole, l'addetto al controllo misura la temperatura, esige il certificato verde e solo dopo questi controlli, sempre ché non si è raggiunto il numero di capienza nelle sale, si entra.

Le restrizioni sono necessarie, sì. Perché prevenire è meglio che morire. Ma quando serve davvero!

Sennò a che serve la terza dose?

giovedì 15 luglio 2021

Green pass? no grazie!

Se dopo un anno e mezzo, quasi due, i cervelloni della politica europea e italiana non sono ancora riusciti a arginare la pandemia dovrebbero dimettersi oppure andare a Lourdes e pregare piuttosto che imporre veti e chiusure delegittimando così la libertà dei singoli imponendo il pass verde o come caxxo lo vogliono definire: di fatto è una limitazione della libertà degna delle peggiori dittature. Orwel aveva visto giusto! Ha solo sbagliato l'anno ma d'altronde lui aveva semplicemente post-posto il secolo a lui contemporaneo. Ma, a parte questo piccolissimo dettaglio, il resto della lungimirante narrazione si sta avverando!

Altro punto dolente della beffarda analisi imposta dalla classe dirigente è che mi trova d'accordo con Salvini e con la Meloni per la prima volta! Assurdo! Due personaggi della destra che si mettono a tutela della libertà dei cittadini e che dicono NO!, alla coartante mossa del passaporto sanitario.


È il caso di fare della disobbedienza civile un atto di alta democrazia

Fare, anzi imporre, azioni civili a tutela della democrazia e della libertà diventa un imperativo. Fare in modo che gli incapaci vadano a guidare al massimo un gregge sulle alture dell'Argentario è azione sacrosanta prevista anche nella Carta Costituzionale.

BASTA! Abbiate la decenza di smetterla e di non dire e imporre diktat come se fosse vangelo calato dalla Bontà Celeste. Non è disseminando terrore che le cose si aggiustano.

Lavorate in silenzio seriamente! Dotatevi di scienziati e ricercatori seri che stanno chini sui microscopi nei laboratori e non mostrano le loro lacune nei palinsesti televisivi. Abbiate un po' di pudore e lasciate vivere o morire a proprio piacimento le persone.

Anche il fumo uccide però il monopolio è appannaggio dello Stato e chi vuole fumare è libero di farlo. Ecco, signori, fate come sui pacchetti delle sigarette: scrivete un bell'annuncio che forse sarà meno dannoso del terrore e delle disinformazioni terroristiche sciorinate in tutto questo tempo di pandemia.

È vero il virus c'è e miete vittime ma la vostra disinformazione non è da meno.

venerdì 23 aprile 2021

Restrizioni e libertà

L'ignoto è un elemento destabilizzante?

Dipende. Per alcuni trovarsi davanti a situazioni incognite è sinonimo di stimolo; input che spinge a trovare soluzioni supportate dalla conoscenza e dai saperi acquisiti. È così che si esce dall'impasse delle situazioni stagnanti opprimenti.

I criteri preventivi per contenere la propagazione del virus sono pressoché simili a quelli adottati per altre forme contagiose più comuni e meno invasivi.

Profilassi sanitarie, quali le inoculazioni vaccinali, il distanziamento sociale ma non l'isolamento isterico tra le persone e il corretto uso dei presidi meccanici (guanti, mascherine, indumenti idonei) e detergenti sono alla base delle attenzioni da adottare.

Ne consegue che anche le abitudini sociali, lavorativi e affettivi rischiano momentanee sofferenze per le mutate disposizioni igienico-sanitarie imposte, più che suggerite e divulgate con cognizione scientifica dagli esperti.

L'opinione pubblica sembra telecomandata. Soggiogata dalle notizie inquinanti e dannosi più dello stesso virus che miete vittime. L'eccesso disinformante di certa pratica televisiva e mediatica è dannosa. E le false notizie che rimbalzano sulle piattaforme amplificano maggiormente le paure. Non tutti sanno discernere. Analizzare pacatamente gli eventi e le situazioni.

Il terrore s'insinua nelle teste e fa danni sociali difficili da risanare.

Dovremmo, se mi è consentito, urlare di meno, anzi per niente, trovare uno stato interiore adeguato alla situazione contingente.

Rifugiarci nelle attività che aiutano a mantenere la quieta mentale. Leggere un buon libro. Ascoltare musica. Scrivere. Dipingere. Visitare musei on-line. E possibilmente intessere nuove amicizie e coltivare le vecchie che hanno in comune le attività creative appena suggerite. 

Gli strumenti per fare tutto ciò non mancano e il web potrebbe essere il medium eccellente per accomunare le affinità elettive.

La pandemia potrebbe essere da stimolo per cambiare mentalità relazionale. 

Il “mio” potrebbe diventare plurale, condivisione e conoscenza; il "nostro" ché l'inverso della proprietà difesa a oltranza, nascosta o sottaciuta per misere strategie di mercato.



Il dialogo svela le bugie. Dirada la nebbia e aguzza la vista. Il plagiatore, colui che millanta e ruba, rimane vittima delle sue malefatte davanti allo sguardo pulito degli eterni bambini consapevoli di essere al cospetto di un “ re nudo”.

venerdì 16 aprile 2021

I signori del covid

Trovarsi davanti a un bivio senza segnaletica, navigatore o una semplicissima bussola diventa difficile per chiunque sapere quale direzione prendere.

Orientarsi nel buio è difficilissimo per chi non ha l'esperienza e la tecnica dei ciechi.

I governi si sono travati davanti a una situazione analoga. Nessuno conosceva le caratteristiche del morbo che attacca l'organismo umano e gli toglie il respiro. E nei casi con regressi importanti dal punto di vista sanitario conduce alla morte per soffocamento.

Simile a una devastante broncopolmonite il virus covid-sars19 dopo un tempo lunghissimo in cui tutti, terrorizzati, abbiamo tentato di porre rimedio ancora domina le scene decisionali della politica e le ricerche degli scienziati.

I farmaci se pur con qualche effetto collaterale sembrano avere assolto in parte allo scopo.

In parte perché, stando alle cronache, non sono scudi definitivi contro il virus.




Il terrore è peggio del virus.

Le continue discussioni sui mezzi di comunicazione di massa fanno vedere una classe politica inadeguata e litigiosa. Giornalisti al seguito fanno la ruota attorno e enfatizzano le dichiarazioni insensate di chi vuole aprire e chi ancora invita alla cautela.

Cautela e speranza, però, fanno il paio con libertà! Una libertà consapevole della libertà altrui. Atteggiamento che, senza le dovute tutele scientifiche, non può imporre dubbiose panacee alle popolazioni.

In questo lasso di tempo le abbiamo escogitate e subite tutte! Chi si è isolato e chi sta in casa coi familiari in allerta e persino con la mascherina disinfettando continuamente ogni oggetto. Alcune categorie produttive hanno schermato il loro perimetro d'azione col plexiglas e termometro digitale all'ingresso e disinfettante a fiumi.

Che aggiungere sui presidi medici suggeriti? Mascherine, guanti, tute, calzari e i metri di sicurezza da mantenere tra le distanze interpersonali?

Adesso vogliono imporre anche la schedatura!

Come se le limitazioni alla libertà personale di ognuno non fosse già compromessa e condizionata dal terrorismo psicologico soffiato e urlato dappertutto.

Televisioni, telegiornali, trasmissioni politiche e d'intrattenimento hanno notizie e gossip sui numeri, sulle case farmaceutiche, sui decessi, contagiati e tamponati. Le nostre abitudini sono cambiate. Condizionati dalla pandemia siamo simili a morti che camminano. Morti viventi nell'attesa del miracolo.

L'esposizione mediatica dei politici che parlano al microfono mascherati sono patetici! Ma forse per loro è un atteggiamento educativo nei confronti dei sudditi. A quando un microchip sottopelle che monitora ogni spostamento?

Fantasie a parte. Bisogna agire con oculatezza senza carte verdi su cui apporre i nulla osta vaccinali, i tamponi, le quarantene, le convalescenze, perché siamo presenti sui server degli Stati e siamo monitorati in ogni spostamento.

Basta così!

mercoledì 7 aprile 2021

la rivolta degli autonomi e partite iva

La protesta incalza gli amministratori della cosa pubblica.

Esercenti, commercianti, artigiani e cittadini iniziano a protestare contro gli isolamenti imposti dal governo e dai governatori eletti e facenti funzioni. Il malessere si è trasferito nelle piazze. D'altronde c'era da aspettarselo! Dopo i social, il malcontento non poteva che sforare nelle strade delle città.

In Calabria rasentiamo l'assurdo! Da noi l'emergenza sanitaria è racchiusa tutta nella gestione assurda del debito pubblico accumulatosi negli anni e ormai impossibile da risanare. Gli avamposti della salute pubblica trasformati in aziende guardano al profitto mantenendo però la gestione politica a totale appannaggio di quanti hanno lottizzato i posti di potere gestionale. Approvvigionamenti e assunzioni sono gestiti dalle lobby. E questo aspetto è noto a chiunque!

D'altro canto possiamo guardare al bicchiere mezzo pieno. E cioè rallegrarci per l'ambiente che in virtù delle coercizioni imposte ne beneficia. Secondo alcuni studi pare che l'atmosfera sia meno gravata dalle particelle di monossido di carbonio. E anche se è un inquinante prevalentemente primario, emesso direttamente da tutti i processi di combustione incompleta dei composti carboniosi, quindi le sorgenti possono essere di tipo naturale (incendi, vulcani, emissioni da oceani, etc.) o di tipo antropico, a quest'ultimo, i ricercatori, affibbiano il male peggiore (traffico veicolare, riscaldamento, attività industriali come la produzione di ghisa e acciaio, raffinazione del petrolio, lavorazione del legno, della carta e quant'altro dipenda da processi simili).

Comunque, inutile nascondere la polvere sotto i tappeti! Qualcosa è andato storto nella gestione dell'emergenza pandemica. Si è perso tempo fin dall'inizio. E prima di pronunciarsi in tal senso la comunità scientifica ha glissato. L'origine del virus ha ancora delle nebulosità. Non si conosce come sia stato possibile veicolare un virus letale come il covid-sars19 sviluppatosi in Cina e poi esportato nel resto del mondo. Alcune fonti parlano di “studi in laboratori sfuggiti di mano”. Studi portati avanti dai ricercatori mirati alla ricerca per consentire la creazione di antidoti.

Etica a parte, se l'origine è il laboratorio, visti gli esiti, sarebbe opportuno evitare la manipolazione che, se sfugge di mano, diventa un nemico imbattibile. D'altronde la natura è maestra! E insegna. I parassiti, dannosi per alcuni, diventano cibo per altri




giovedì 1 aprile 2021

Occhio al pesce d'aprile

Oggi 1°Aprile, attenzione...

Quale altro scherzo ci faranno?

Oggi 1°aprile è dedicato agli scherzi. Scherzi sagaci, sottili, grossolani e stupidi. Dobbiamo aspettarci di tutto dal variegato mondo reale e virtuale.

Tra false notizie e realtà che superano di gran lunga la fantasiosa galassia dell'immaginazione oggi molti, nonostante le antenne puntate rimarranno, rimarremo, vittime di qualche gioioso burlone.



Siamo a un anno abbondante dalle prime apparizioni del virus  che pare abbia origini animali e, a proposito di animali da banco, i famigerati tecnici e scienziati non sanno ancora che pesci pigliare. Va be', il salto di specie del virus pare sia iniziato dai pipistrelli, comunque è la stessa cosa, è sempre dal consumo  improprio di alimenti mal conservati e dall'ingordigia umana che partono i batteri e vanno a colonizzare gli organismi con cellule infette.

Tra vaccini, mascherine, gel disinfettante, gomiti e pugni, balletti vari, inchini, l'unico dato certo è che ancora il virus non è stato debellato. E poi ci sono le varianti. Quella inglese è la più temuta secondo quanto riportano i più informati.

Intanto il terrore corre sul filo e i funamboli che riescono ancora a stare su senza cadere o inciampare nelle trappole degli avvoltoi sono rimasti in pochi. Ognuno corre ai ripari come può. Chi compra disinfettante e chi indossa doppie mascherine, chi si lava le mani con la candeggina e chi persino i denti dopo averla diluita.

Gli untori sono ovunque. Terrorizzati! Si barricano in casa. Altri, che sono andati in crash, così dicono gli informatici per significare il blocco di un sistema, stanno come le belle statuine, immobili, pietrificati dalla psicosi del terrore.

L'attaccamento alla vita, pur miserevole e matrigna per la maggior parte di noi, è qualcosa di indefinibile. Ancorati come cozze agli scogli non l'abbandoniamo. Dimenticando, o forse non sapendolo, che non è importante la durata ma è la qualità della vita che dovrebbe farcela amare, renderla unica e degna di essere vissuta appieno.

Ecco l'ho detto! E dopo queste perle di saggezza buona vita  


domenica 21 marzo 2021

Vaccini Astrazeneca & C

Sono a favore dei vaccini! Lo dico immediatamente per fugare dubbi che potrebbero sorgere a chi intende continuare a leggere e arrivare alla fine del post.

La scienza ha fatto passi da gigante e ha consentito di superare ostacoli impensabili, ha migliorato la qualità della vita di ognuno, ha debellato pandemie e virus letali e aiuta nel quotidiano. Anche il più banale dei raffreddori se non fosse per la scienza medica sarebbe, se non curato, un sintomo mortale.

Ora, mi chiedo: se AstraZeneca non fosse una holding farmaceutica importante con sede in Cambridge e vari stabilimenti sparsi per l'Europa ma con proprietà anglo-svedese ci sarebbe stato un epilogo così?

La somministrazione del vaccino e non solo quello con marchio AstraZeneca è stata imposta su scala mondiale dai governi prima che la sperimentazione fosse dichiarata sicura dagli istituti preposti. L'AIFA predispone che:



Lo sviluppo di un vaccino è un processo piuttosto lungo ed elaborato che parte dalla conoscenza del microrganismo responsabile della malattia che si intende prevenire e delle sue modalità di interazione con l’organismo umano. Inizialmente si effettuano studi sperimentali in vitro, in base ai quali è possibile stabilire quale sia la composizione qualitativa e quantitativa ideale di un vaccino (tipologia e quantità della componente attiva e di tutte le altre sostanze previste).

Una volta definito questo aspetto, il potenziale vaccino viene sottoposto alla sperimentazione pre-clinica che include studi in vitro e su modelli animali attraverso i quali si definiscono il meccanismo d'azione (cioè la capacità di indurre la risposta immunitaria), il profilo tossicologico e le prime evidenze di efficacia e sicurezza su un organismo vivente complesso.

Questa fase permette di selezionare la formulazione che nei modelli sperimentali è risultata più promettente per essere avviata alla fase clinica preliminare sull’uomo. Per i vaccini multicomponente è necessario che in questa fase venga studiata inoltre la possibile interferenza fra le varie componenti attive del vaccino.

A questo punto, il vaccino entra nel percorso di sperimentazione clinica che può realizzarsi in quattro fasi: le prime tre precedono l’autorizzazione all’immissione in commercio e la quarta viene condotta quando il vaccino è già disponibile sul mercato. (…).

Altre fonti e nello specifico si riporta il parere del “ professor Alberto Mantovani, Direttore scientifico di Humanitas”:

Normalmente, il tempo impiegato per sviluppare un vaccino è molto lungo e prevede un alto tasso di insuccessi. Il periodo di ricerca preliminare, infatti, può andare dai due ai cinque anni e, per arrivare allo sviluppo completo del prodotto, possono passare anche dieci anni. Questo perché la messa in commercio di un vaccino implica che vi sia totale sicurezza sulla sua efficacia e sulla sua sicurezza.


Detto ciò, i danni collaterali, cioè i decessi causati dai trombi risultano essere conseguenze, se pur dolorose, prevedibili effetti dell'inoculazione vaccinale scarsamente monitorati. La domanda è:

se gli inoculati fossero stati attentamente monitorati, sarebbe stato possibile evitarne il decesso?

martedì 9 marzo 2021

L'insostenibile leggerezza, braccia rubate alla terra?

Diritto alla salute, fiducia disattesa e inammissibili errori.

Le scelte sono importanti.


Essere estremamente oculati nelle scelte che determinano la qualità della vita significa valutare pacatamente ogni minimo aspetto culturale e scientifico dei nostri interlocutori perché a volte si può incorrere in epiloghi irreversibili.

E la scelta del medico di base o specialistico a cui affidare la nostra qualità di vita è un'operazione, delicata e difficile, da non prendere sottogamba.

Solitamente, quando c'è da scegliere il medico di base si chiede consiglio ai conoscenti, ai familiari, a qualcuno del mestiere e si pensa:" tanto serve solo per qualche ricetta".  salvo poi costatare che così non è. E fin tanto che si sbaglia una ricetta passi ma...

Nonostante la meticolosità impiegata, che è doverosa, è necessario non abbassare mai la guardia anche quando si pensa di avere optato per il meglio l'imprevisto è in agguato.

Quindi, per evitare brutte sorprese, scrivere e leggere sempre le richieste fatte al dottore prima di inviarle via e-mail o altra forma di messaggistica e rileggere le prescrizioni ottenute specialmente in questo periodo di stress psicofisico che non risparmia neanche il personale medico. anzi: 

Le tensioni che i sanitari vivono sono triplicate e a volte per velocizzare l'accesso salvavita nel trattamento protocollare "covid" l'intervento post operatorio per recuperare il posto in terapia intensiva risulta inadeguato e qualcuno ci lascia la pelle. 

Uno di questi episodi è avvenuto in Emilia, Bologna per l'esattezza. Non si è fatto in tempo di gioire dello scampato pericolo al male del secolo, il covid, che è bastato un attimo di disattenzione per fare precipitare famiglia e conoscenti nella disperazione.

Questi i fatti: ritenuto fuori pericolo e estubato, dopo il tampone negativo al covid, vista la difficoltà, il paziente è trasportato fuori dall'area dedicata alla pandemia e muore durante la notte per complicanze: l'impercettibile sanguinamento della trachea trattata per l'intubazione provoca il collasso e il paziente muore. Questi i fatti crudi e nudi raccontati dai familiari.

Sembra una assurdità! Un evento inammissibile dovuto, con ogni probabilità, alla frenesia e a volte all'impotenza che si vive nei reparti senza sottovalutare il carico psico-fisico che devono sopportare tutti i lavoratori della sanità.

E forse, pur con la massima benevolenza, saranno da imputare a fattori analoghi, gli errori dei medici di base che, se non anticipati e corretti dai diretti interessati, porterebbero a drammatiche conseguenze e cagionerebbero irrimediabilmente la qualità della vita dei pazienti che richiedono una semplice prescrizione farmacologica o la compilazione della scheda di accesso in una struttura sanitaria per sottoporsi a una semplice operazione di routine.

Una semplice richiesta di prescrizione come un intervento alla retina, una cataratta, o una pulitura del cristallino ma all'occhio sbagliato, a quello buono! se pure ammissibile, può accadere. E fin qui potremmo dire che è una sciocchezza messa a confronto con quanto accaduto a chi gli è stato tolto il rene sano...

Le tensioni non mancano! Dobbiamo imporci di superare il momento con tutti i mezzi e la volontà di uscire dalle sabbie mobili fisiche e mentali necessitano di calma. Essere sereni e oculati! Non dare niente per scontato. Non dubbiosi ma attenti e affianco a chi lavora. Leggere e rileggere le prescrizioni e le analisi prima di sottoporsi a interventi calendarizzati al fine di migliorare la qualità e l'aspettativa di vita di ognuno.


domenica 20 dicembre 2020

bio o ogm tra mutazioni genetiche dei virus e pandemie

Nonostante gli sforzi umani in natura la perfezione non esiste. Il perfettamente bello; il prodotto asettico è possibile solo nelle colture in laboratorio. Diffida delle coltivazioni opulente, belle e accattivanti perché, se è come qualcuno asserisce e cioè che l'occhio vuole la sua parte a tavola, le coltivazioni biologiche crescono e proliferano in compagnia della biodiversità. Nella catena alimentare ogni anello è concatenato armoniosamente a quello successivo.

Le colture dell'orto hanno necessità di essere concimate? Adopera lo stallatico e evita il più possibile il concime chimico perché, è vero che sviluppa e produce di più ma uccide anche gli insetti amici insieme alle larve nocive; altera l'ecosistema e brucia la terra.

Mio nonno diceva: se vedi una bella mela matura raccoglila. È macchiata? La dividi e se c'è il verme lo scarti e mangi la parte sana.

Gli ogiemme? No grazie. Le sperimentazioni sono corredate da incognite. Non sai mai dove finisce il confine tra bene e male e anche se sembra di avere raggiunto lo scopo produttivo non si conosce l'impatto sugli organismi viventi e la mutazione genetica.

A proposito di mutazione genetica:

è notizia recente che Boris Johnson ha dovuto chiudere completamente l'Inghilterra a causa della mutazione del virus covid19 che porta al 70% la contagiosità tra la popolazione. Altro che feste di Natale, economia, cenoni, vacanze, tavolate e quant'altro sembra essere per alcuni la fine del mondo.


L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha fatto sapere di essere in “stretto contatto” con le autorità del Regno Unito dopo la scoperta di una nuova variante mutata del virus del Covid che avrebbe una trasmissibilità molto maggiore, quantificata al 70% in più. Ieri il primo ministro Boris Johnson in conferenza stampa lo ha reso pubblico.
In un tweet l’agenzia Onu scrive di star condividendo le informazioni scientifiche con Londra e di essere impegnata a fornire tutti gli aggiornamenti agli altri stati membri man mano che si apprendono le caratteristiche di questa variante del virus e delle sue implicazioni.

Insomma, da quando il virus ha fatto il salto animale/uomo i danni alle persone e all'intero ecosistema mondiale sembrano non dovere mai finire.

Che dite meditiamo? Riusciamo ancora ad attivare questa semplicissima facoltà?

venerdì 10 luglio 2020

tra aerei e porti

Finalmente si torna a casa.
Non so come faccia certa gente a dire di preferire i viaggi; muoversi in giro per il mondo piuttosto che stare a casa.

Casa s'intende le proprie radici il proprio territorio che spesso non conosciamo.
"milano3"

Ecco, personalmente preferisco restare per conoscere a fondo la mia terra e la Calabria ha molto da mostrare; donare!

Nel post precedente ho descritto per sommi capi la realtà che ho vissuto all'interno dell'aereo. Ho tralasciato la fila all'imbarco e la presa di posizione dell'accoglienza in merito al bagaglio a mano nonostante avesse misure consone alle linee guida diramate da alitalia.

E cioè un peso massimo di 8 kg a bagaglio e un ingombro non superiore a cm 55x35x25 compreso maniglie e rotelle.

In sostanza un bagaglio con misure ridotte da potere essere riposto sotto la poltrona perché, sempre a causa del covid-19 non si può sostare in corridoio e di conseguenza è sconsigliato l'uso delle cappelliere.

È d'obbligo, prima dell'imbarco compilare e presentare l'auto dichiarazione d'immunità al virus.

Sull'aeromobile si è presentata tutta un'altra realtà: posti pieni. Il distanziamento è un optional! Corridoio intasato sia in partenza che in arrivo e cappelliere aperte a volo di gabbiani. Unico dato intransigente: la mascherina!

Chiedo lumi all'assistente di volo e lui risponde che non dipende dalla compagnia di volo ma che queste sono le direttive di ENAC.

martedì 9 giugno 2020

Covid 19, opportunità da prendere al volo

Porte sbattute in faccia. Muri di gomma innalzati come per incanto alle spalle dopo essere usciti da riunioni che si pensava fossero organizzate all'insegna della bellezza e della socialità.
Quella bellezza mistica mondata dalla materia venale che muove le menti e silenzia gli eserciti assoldati dai gruppi di potere e, di conseguenza, dai mass-media; insomma la bellezza universale che solo l'Arte, e a volte la buona politica, sa esprimere nelle sue innumerevoli forme socializzanti.

Cultura; arte e politica. Discipline che avrebbero dovuto essere grimaldelli, input inizialtico per il momento catartico includente che guarda con attenzione agli ultimi e alla costruzione di un mondo migliore. Invece no!

Insomma l'unità d'intenti propositivi del bello che ha rivoluzionato e alimentato le menti, emancipato i costumi, scandagliato la visione col frutto dell'umano ingegno fino alle radici non sembra scalfire le teste coriacee votate al consenso politico e personale neanche davanti a epidemie che mettono a rischio la vita delle persone più deboli e emarginate.

Le vittime sacrificali cadute in concomitanza al contagio del virus della pandemia sono state le persone affette da patologie croniche: spesso anziani, cardipatici e immunodepressi.

Avevamo creduto, (fino a prova contraria che puntuale è arrivata e, purtroppo, per loro, gli sciacalli, vecchie e nuove conoscenze politiche; affaristi arraffoni che non si sono lasciati influenzare dall'empatia ma perennemente contaminati dall'avidità e dagli affari hanno fiutato le opportunità sonanti che il covid-19 prometteva e si sono mossi!, gli sciacalli votati al profitto personale si sono mossi con circospezione, hanno ceduto quote, pagato % e affiliato parenti. Hanno sorvolato la paura della pandemia e alimentato il terrore.) avevamo creduto, noi poveri imbecilli creduloni che il dramma sociale avesse migliorato le coscienze e fosse riuscita a rendere meno utilitaristica l'azione dei predatori d'impresa; invece no!

Le cronache testimoniano il contrario di ciò che ci saremmo aspettati dopo il periodo luttuoso sofferto e enfatizzato eccessivamente, in certi momenti, che ha visto alcune aree geografiche colpite come una piaga nefasta sottolineata dai cortei di bare erranti in cerca di riposo eterno in cimiteri extracomunali, fosse comuni e, case di riposo tramutatesi in lazzaretti. Un evento che ha risparmiato poche realtà sociali.

Siamo stati testimoni di un evento improvviso e tremendo che ha stravolto luoghi e persone, che ha mietuto vittime e cambiato radicalmente le abitudini sociali di tutti indistintamente ma che ha lasciato incontaminati altri luogi e persone. Le teorie sono diverse. Come poteva essere il contrario? Qualcuno asserisce per genetica ambientale, sta di fatto che chissà per quale ignoto motivo non tutta la popolazione ha sofferto grandi e sconvolgenti mutazioni.

Ciò nonostante il protocollo rimane uguale per tutti: distanziamento sociale; mascherine, sanificazioni a tappeto e tuca tuca. Sì, per salutarsi non vale più la stretta di mano, l'abbraccio e il bacio (il terrore corre sul filo sottile e impercettibile delle goccioline trasportate dall'alito) perciò siamo costretti per protocollo governativo a toccarci col gomito o col piede o col più serio e elegante inchino. Sayonara...

venerdì 29 maggio 2020

Aspetti dell'ovvio al tempo del covid19

Gli esperti dicono che il virus covid-19 ha perso carica, è mutato e si è indebolito. Non è micidiale come nella fase 1. Ancora non sanno darci spiegazioni in merito e perché abbia attenuato la carica mortale. Al momento sembra essersi ridotto il tasso di mortalità dei contaggiati e del contaggio a quasi un semplice raffreddore stagionale. Così dicono!

Suppongono, sempre gli esperti, che la mutazione sia dovuta al caldo e all'uso delle mascherine. Boh...
Non so a voi ma a me succede sempre, dopo avere indossato la mascherina intonsa nella confezione sanificata, altrimenti non mi è consentito usare alcune esigenze sociali per approvvigionamenti, che si irriti la gola. Il fastidioso effetto mi perseguita per un bel po' di tempo.

Intanto i dirigenti nazionali e locali pensano a come rilanciare l'economia e a mantenere alto l'allarme contro il nuovo flagello.

Le notizie si rincorrono. Da ogni angolo del mondo arrivano notiziari più o meno allarmanti. Quasi tutte le notizie hanno un minimo di catastrofismo, altrimenti non tengono desta l'attenzione degli utenti.
Dalla euforica versione trumpiana contro i nemici cinesi, associata alla misura che anticipa di voler adottare nei confronti della piattaforma social di twitter colpevole di avere censurato alcuni suoi messaggi, un po' eccessivi nella forma secondo i dettami sociali, questa la motivazione di twitter, e spostando l'attenzione qui da noi, in Europa, la strategia non si discosta affatto.
Per tenere desta l'attenzione del branco c'è bisogno di un nemico. Un nemico da dare in pasto all'opinione pubblica: virus o persone; razze e metodi di combattimento: terrorismi da riscaldare!, psicologici, inventati, manipolati!

Sembra che la pandemia e le relative disfunzioni create dagli eventi connessi, in cui, l'uomo, col suo pensiero alimentato dall'ego e la sua brama di possesso che lo rende in assoluto artefice di ogni sfacelo sociale, non sia bastato.
I gruppi d potere hanno cancellato le paure e le logiche spartitorie che hanno messo la sanità pubblica in ginocchio. Non parlano più di welfare. Di giustizia sociale. Di esigenze sociali che accomunano tutti.
Loro, i saggi, conoscono e comprendono i meccanismi del gregge; sanno come pilotarlo. Come rabbonirlo. Tenerlo caldo. Con la paura dell'uomo nero, del babbauh.

mercoledì 13 maggio 2020

Pandemia, quanto ci ha cambiato?

Eccomi di ritorno dalla spesa. La solita fila ordinata. Il solito vigilantes all'ingresso del supermercato che gentilmente fornisce due buste che fungono da guanti. Coppie di coniugi che chiedono di poter entrare insieme. Gente di tutte le età fanno il paragone tra prodotti e prezzi. Carrelli semivuoti. L'emergenza iniziale non si ravvisa più. E la normalità sembra essere alle porte. Quantomeno da noi in Calabria che viviamo, apparentemente, di sole e ambiente pulito e che ci portiamo dietro secoli di sopraffazioni, piagnisdei e conflitti a parte, osserviamo le leggi dello Stato e, perciò, vorremmo essere coinvolti nelle gestioni emergenziali specie quando queste risultano essere impopolari e drastiche da attuarsi.

Per chi come me abituato a stare in sede, sono, come si suol dire, un pantofolaio, uno che preferisce stare a casa, riflettere e lavorare in fucina, l'effetto “domiciliari” imposto dalle misure governative per contenere la diffusione del virus non è pesato più di tanto e non ha sortito l'effetto “capanna” postulato dalla psicologia moderna. Anzi potrei affermare che la situazione di messa a dimora di alcune pratiche socializzanti si è dimostrata persino terapeutica per l'ambiente.

Quantomeno si è risolto il problema del buco nel'ozono. L'aria che respiriamo è più ossigenata e persino gli animali timidi come i cerbiatti si avventurano verso le periferie cittadine. È stato avvistato un esemplare sotto il ponte Morandi, lungo la fiumarella di Catanzaro. E, Per la prima volta si è parlato dell'avvistamento di un grosso cinghiale. Una bestia enorme quanto una cinquecento! Così lo ha definito una ranner che se l'è visto davanti durante la sua consueta corsa lungo il perimetro del quartiere corvo, periferia alquanto dimenticata del capoluogo calabrese.

Però adesso anche basta! Può bastare la chiusura e l'isolamento da appestati.

Lo stato di allarme ha imposto l'adozione di soluzioni estreme. E non tutti hanno reagito nello stesso modo. Vuoi per cultura. Per abitudini. E per necessità.

Dopo la lunga detenzione gli effetti dell'isolamento si presentano esasperanti per alcune categorie.

I soggetti deboli e quanti traggono sostentamento dal commercio soffrono maggiormente il lockdown, ovvero la chiusura totale o parziale delle attività lavorative rispetto ad altre categorie produttive. E Le serrande abbassate dei negozi, delle sale cinematografiche, dei musei, dei parchi giochi, ristoranti, bar, e quant'altro evidenziano nuovi problemi che sfociano in nuove necessità sociali se non addiruttura in nuove povertà visto l'indotto che ruota attorno alle attività imprenditoriali.

Dalla patologia sanitaria alla necessità sociale ed economica del paese il passo è breve.

Senza fare le pulci al mercato e senza difendere a spada tratta nessuno ancora una volta siamo difronte alla nascita di nuovi mostri mediatici. Personaggi che presenziano tutti i salotti televisivi e che hanno una risposta certa, categoricamente e scientificamente inoppugnabile, bontà loro, ai problemi della gente comune.

Rispondono, i tuttologi, ai quesiti esistenziali di persone portatori di handicap mentali e fisici comuni e non. Blindano spiagge e monti. Irrigidiscono la mobilità tra i confini geografici regionali, provinciali e comunali.

Sembra che ci sia una gara in atto per chi la spadella più grossa e la rende originale. Avendo, dato il tempo a disposzionine, la possibilità di ragionare e meditare sui mali e le storture creatasi dovremmo ricordare anche a noi stessi che siamo dotati di raziocinio cos'è bene e cos'è male!, che l'autoconservazione non è un optional e sa quando fare scattare il campanello d'allarme.

Non è un caso se le zone più colpite e che rimangono a rischio siano quelle col più alto tasso d'inquinamento atmosferico.
Come non è un caso se in Calabria la pandemia abbia portato paure e psicosi invece dell'ondata devastante del virus. E qui l'analisi si fa seria. Antropologica. Ambientale. Logistica.

Buon senso, quindi. Per la sicurezza e il bene comune. Osserviamo le regole ma senza esagerare con la caccia agli untori.

mercoledì 6 maggio 2020

No ad app e restrizioni delle libertà, Sì a fondi alla ricerca scientifica

Troppe notizie girano attorno al problemone che tiene in ostaggio la quasi totalità del mondo.


Esperti a non finire.
Titolati e non si ergono dietro cattedre più o meno istituzionalizzate ma rese credibili dai mass-media per pontificare teorie, spiegare, sviluppare teoremi. Verità assolute! Per certi aspetti inconfutabili dal resto della platea. I saggi diffondono saperi avvalorati dai test e dalle statistiche, fanno le pulci e proiettano scenari catastrofici sul domani.
Volano stracci tra gli "scienziati". Virologi più o meno affermati si contraddicono l'un l'altro.

E che cazzo!

In questi mesi abbiamo sentito e visto di tutto.

Abbiamo subìto, attanagliati dalla psicosi del contagio, l'isolamento. L'uso delle mascherine, dei guanti e dell'igiene minuziosa personale. Adottato la distanza sociale! E visto sull'uscio di casa, di chi condizionato dall'overdose mediatica sulla contagiosità dell virus, le scarpe contaminate!, lasciate lì, sullo zerbino al rientro dopo avere fatto la fila al supermercato per la spesa settimanale!

Sanificazione! È un imperativo categorico assoluto, trasformatosi in terrore sociale.

Tra le molteplici, eccessivamente inutili tavole rotonde attorno al tema covid-19, si son fatti strada emeriti sconosciuti diventati familiari per la frequentazione assidua nei programmi tv a larga diffusione popolare.

I Nomi degli scienziati si sono srotolati nei palinsesti insieme a quelli degli esperti che muovono domande e provocano dubbi che rimangono spesso tali perché prive di risposte esaurienti.

E' Giusto tutto questo?

La giostra mediatica continua la sua frenetica corsa. Tra girandole di notizie e gli affari correlati alla pandemia si alimenta il vortice dell'instabilità sociale.

Le paure sono tangibili.

Basta ascoltare le opinioni della gente in attesa durante le file che si formano davanti agli ingrassi delle attività consentite dalle restrizioni.
E' una psicosi collettiva! che rasenta paure psicologiche indotte dall'eccessiva e massiva dis-informazione.

Buon senso! Buonsenso! non psicosi si deve diffonfere… meno parole e più fatti. Provvedimenti seri che vadano al di là delle semplici proposte d'intenti degli agitatori che dimostrano più attenzione alla cura del proprio orticello politico e di potere piuttosto che al bene comune.

Libertà! Quindi! e se necessario anche defenestramenti di inetti e cerchiobottisti.

Libertà e attenzione per i deboli. 
Attenzione e cura dell'ambiente, rispetto delle norme elementari del vivere comune che sono alla base delle civiltà. Non app o altre diavolerie traccianti ma buon senso e educazione nel rispetto delle libertà. E indirizzare le risorse verso tematiche serie e importanti per debellare il virus.
Risanamento e potenziamento del comparto sanità nazionale e la relativa elargizione di fondi alla ricerca scientifica.

Buon lavoro Conte! le persone serie e concrete sono al tuo fianco!


venerdì 1 maggio 2020

Santelli vs Conte e il lavoro come strategia che manca

Dpcm Conte vs decreto Santelli.


Si sta giocando una partita importante sulla pelle degli italiani.
Il momento è serio per non dire drammatico. Le voci messe in circolazione sono simili alle bandiere mosse dal vento. E anche in un momento delicato qual è l'attuale non mancano le strumentalizzazioni politiche che sembrano lisciare il pelo alle lobby.

Nei fatti c'è un dpcm governativo che, nolenti o volenti, è da tenere in mente. E poi ci sono i rumori strumentali periferici delle regioni e dei comuni.

Interessi economici. Strategie di parrocchia e quant'altro dovrebbero tacere non per puro moralismo o tensione emotiva che si sta diffondendo peggio del virus ma per non alimentare sospetti velenosi tra forze avverse e semplici cittadini.

L'isolamento ha creato voragini enormi negli strati sociali. Tra vecchi e nuovi problemi occupazionali. Ripensamenti e nuove forme di lavoro le povertà sono aumentate.

Povertà economiche costringono intere famiglie a cambiare le priorità del vivere quotidiano.
Senza menarla per le lunghe non si capisce la strategia della Santelli. Il suo remare contro.
Non si capisce la chiusura netta nei confronti di chi vuole per necessità rientrare in Calabria come previsto nell'ultimo dpcm del Governo e l'apertura delle strutture sociali locali destinate al commercio e all'inevitabile assembramento che potrebbe facilitare la trasmissione del virus.

L'ammiccamento ai proprietari di barche, bene non comune ai più; l'apertura dei locali pubblici … insomma scelte dal sapore e dal colore politico partigiano piuttosto che analisi oculata per il bene della collettività.
E poi l'app immunity che dovrebbe tracciare e conteggiare gli ipotetici contagiati che non fa altro che aumentare le paure e i sospetti. Senza contare il chiasso mediatico che sta impoverendo chiunque e le assurde misure poste a tutela della salute pubblica dopo gli scempi perpetrati nella spesa sanitaria nazionale e locale, gli insulsi tagli che hanno pregiudicato il diritto alla salute di un ampissimo ventaglio sociale. Senza dimenticare i ticket, le code interminabili davanti agli sportelli delle asp per le prenotazioni specialistiche che, se va bene, soddisfano le urgenze dei malati ad un passo dalla morte e oltre.

In sintesi si parla, anzi si litiga su tutto ma non si fa un piano strategico che risani i mali che hanno portato il servizio sanitario nazionale al collasso. Senza dimenticare i nervi scoperti resi ancora più sensibili dalla globalizzazione che ha portato le aziende e gli imprenditori avidi a delocalizzare intere fasi produttive in paesi dal fisco leggero e le criticità occupazionali prodotte dalla chiusura delle eccellenze made in italy.

I numeri sono chiari ma basta! Non servono! Serve un piano serio. Servono proposte incoraggianti che non stimolino ansie e sospetti ma speranze.

Serve il lavoro! Cultura del lavoro sostenibile! Serve  una nuova coscienza sociale che metta la persona al centro delle decisioni politiche e che guardi alle esigenze reali dei bisogni della collettività.

martedì 28 aprile 2020

lettera a don Giovanni e alla cei

Caro don Giovanni mi hai spiazzato.

La tua veemenza mi ha destabilizzato. Ti ricordavo calmo e riflessivo quando facevi salotto nelle trasmissioni popolari in tv. Sempre attento a non uscire fuori le riga davi a ogni problema l'adeguata soluzione da buon pastore. E adesso ch'è successo?

Nessuno dice che voi preti non sapete fare il vostro mestiere. Lo sappiamo tutti che siete persone responsabili. Però se il primo Ministro fa una ordinanza la dobbiamo rispettare tutti. Anche perché poi ci sarebbero le altre confessioni e i rispettivi raduni. Non che gli altri siano meno accorti e attenti ma il virus non è che guarda i luoghi per propagarsi. E se si dice NO agli assembramenti un motivo ci sarà!


Vogliamo vanificare i sacrifici fatti fin qui? Eppoi ogni luogo è un tempio di Dio se lo si vuole!

Già, mi pare di ricordare che qualcuno disse: non fatevi immagini di me (cito a memoria) Io sono ovunque...

Allora? Se ci tenete alla salute dell'Anima e del corpo, poiché “il copro è “il Tempio di Cristo” dov'è la differenza tra il pregare in casa e andare in chiesa?

Da illuminato teologo quale tu sei, caro don Giovanni, saprai trovare una scappatoia e motiverai con dovizia di particolari la furibonda accusa nei confronti del presidente Conte ma... salvo che non avvenga un miracolo, in chiesa, come nelle altre zone di culto o di semplice affluenza di più persone, per adesso è bene stare lontani.

Meno male che c'è Francesco!

domenica 26 aprile 2020

Offerte della settimana

Coronavirus e psicosi.


Perché gli esperti chiamati a gestire l'emergenza covid19 insistono con l'app “immuni”?

Ieri, durante la trasmissione di Lilli Gruber, gli ospiti invitati a chiarire gli aspetti sulle necessità sociali dell'app non sono stati convincenti. I motivi sono diversi. Privacy a parte, che comunque non è da sottovalutare se consideriamo l'alta perniciosa invadenza di un meccanismo che spia le abitudini di vicini di casa, conoscenti occasionali e non.

Persino il buon Dio, che ci ha creati, ha lascito la libertà di scegliere a ognuno di noi cosa farne della nostra vita. Il cosiddetto “libero arbitrio” rende consapevoli delle libertà d'azione e di pensiero! ma pare che non tutti capiscano e apprezzano il dono.

Non intendo fare un trattato sulla necessità scientifica suggerita dagli “esperti” chiamati al capezzale di una società che annaspa l'aria guardando ai profitti mancati e che si perdono a causa dell'isolamento forzato.

Troppe trasmissioni, troppe parole. Troppe eccessive cazzate attorno all'emergenza coronavirus!

È necessario assumere atteggiamenti più idonei. Decorosi e rispettosi della gente. Parlare meno e impegnarsi di più sul fronte della ricerca scientifica. E togliere definitivamente dal vocabolario l'idea di ipotetiche schedature elettroniche.

Pensiamo, invece, a migliorare la qualità della vita per chiunque viva in Italia, Europa, Mondo! Il terzo mondo; l'Africa e le popolazioni che vivono tra i rifiuti.Persone rese schiave dalla protervia di pochi. e dalla dittatura dell'economia pilotata.

È vero! Siamo continuamente tracciati e monitorati, inconsapevoli vittime del commercio e del profitto.
Ma lo Stato, la scienza, la tecnologia dovrebbero rispettare le liberà individuali. Tutelare, come sancito nella Carta Costituzionale, i cittadini e non ridurli per decreto a cavie.

Altrimenti diventa lecito, conseguenzialmente all'analisi, dedurre che l'emergenza sia una scusa per imporre filoni di pensiero che rasentano le dittature.

degenerazioni


Combattere le guerre fisiche e quelle ancor più drammaticamente sottili del pensiero umano è un punto fermo a difesa della democrazia raggiunta.

Innamorarsi delle proprie idee può essere pericoloso!

Una società spinta dall'incapacità di agire concretamente e scientificamente, pressata dallo stress e dalle lobbie che vede cadere nel vuoto gli sforzi delle imprese nella loro interezza produttiva; l'economia mondiale! trascinate entrambe ai minimi storici, e affida ipotetiche necessità di recupero a una applicazione tracciante non può essere ritenuta all'altezza culturale necessari per gestire il presente (è tutto da vedere se un qualsiasi strumento di codifica sociale incentrato sui pedinamenti collettivi sia davvero la soluzione giusta alla bisogna).

giovedì 16 aprile 2020

Covid-19 Rassicurazioni dal virologo Tarro allievo di Sabin

Su affaritaliani.it c'è una intervista molto esaustiva al virologo Giulio Tarro che fuga dubbi e perplessità sulla pandemia del covid-19 e sulla ininfluenza di un potenziale vaccino.

Il Prof. Tarro sostiene, dall'alto della sua esperienza, che la soluzione più idonea risieda in una cura e nella prevenzione piuttosto che nel vaccino che, sarà senz'altro disponibile ma non a breve..

Riporto alcuni convincenti stralci della sua intervista al giornale on line:

“onestamente, credo che anche per questo virus – precisa il virologo 82enne - la soluzione possa venire prima dagli anticorpi monoclonali sviluppati dai contagiati e guariti che dal vaccino che richiede tempi più lunghi e che dovrà essere buono ed efficace per tutti, visti i tanti ceppi che ci dicono che già oggi pare che il virus Sars-Cov-2 non sia lo stesso per Wuhan e per la Lombardia, stante la sua mutazione genetica”.
Accanto agli anticorpi monoclonali, “ci sono farmaci antivirali ed antimalarici di buon livello che – prosegue Tarro – si stanno già sperimentando nella fase iniziale del contagio: la clorochina, l’idrossiclorochina, il favipiravir che ben agiscono contro l’infiammazione”.


“Il nostro migliore alleato? E’ indubbiamente l’estate, il caldo, ormai alle porte, insieme ad alcune accortezze: tenere una certa distanza abbinata all'igiene, lavarsi molto spesso mani e viso, e uno stile di vita corretto, vale a dire un’alimentazione sana, ricca di Vitamina C”.
Così il virologo di fama internazionale, Giulio Tarro, allievo e ‘figlio scientifico’ di Albert Sabin, il padre del vaccino contro la poliomelite, parla dell’insidioso virus Sars-Cov-2 dall’alto dell’Olimpo per aver nel corso della sua brillante lunga esperienza di clinico e studioso, visto, trattato e risolto diverse malattie virali: isolò negli anni ’70 il virus respiratorio sinsiziale causa dell’epidemia, detta del ‘male oscuro’, che colpiva a Napoli bambini da zero a due anni affetti di brochiolite. E, sempre negli anni ’70, a Napoli ha combattuto in prima linea il colera. Poi negli anni ‘80 si è occupato dell’Aids che fa ancora molte, milioni, di vittime in Africa.
Il virus non ha vita facile con il sole, l'acqua salata e la salsedine. Le mascherine? Avremo le mascherine finché le industrie dovranno venderle. Conclude l'eminente virologo Giulio Tarro.


mercoledì 15 aprile 2020

Al riparo dai virus dell'ignoranza

Letture al tempo del covid-19.


Per chi ama leggere questo fermo imposto per decreto è una manna scesa inaspettata dall'alto.
All'esterno il rumore verboso avvelena quanto c'è di buono negli sforzi che il governo sta facendo per arginare il danno alla salute pubblica.
La squadra di governo si trova a fronteggiare, oltre che il virus, gli azzardi verbali dell'opposizione.

Se al parlamento europeo le forze di governo ottengono 80, l'opposizione chiede 160. i parametri non coincidono mai. Le forze di destra oppongono resistenze a ogni tipo di trattativa, calano sipari catastrofici e malumori tra i cittadini gettando fango su qualsiasi fronte.

Sarà pure il gioco delle parti ma è ora di smetterla con questi giochetti da saltimbanchi. Pericolosi per la salute e il bene dei cittadini italiani e anche europei.

Saltimbanchi che riescono a squarciare, lacerare il tessuto sociale e fare breccia nelle teste bacate che li seguono e nei poveri mentalmente che come primo e, forse, unico interesse da tutelare è la propria pancia.

La pancia piena!

Sarà un caso che questi signori non abbiano mai, o forse pochissime volte nella loro vita, aperto un libro? Un libro qualsiasi di saggistica, narrativa, storia?


E se approfittassero anche loro del fermo? Si mettessero belli comodi, anche sul cesso, là, in quel posto, nella stanza da bagno la concentrazione è sicura e si fanno ottime letture. Leggere, che so, anche una biografia degna di essere conosciuta purché non sia scritta da un “simpatizzante a oltranza”?
E allora, buona lettura a chiunque ama la vita nei suoi innumerevoli aspetti.

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