ROMA, PAZZA SAN PIETRO |
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mercoledì 13 marzo 2013
Conclave: seconda fumata nera
lo Spirito Santo chissà dov'è. Ancora fumata nera. (che non siano serviti a niente le dimissioni di Ratzinger?)
martedì 19 febbraio 2013
Roma, spesa pubblica tra batman e conclave
Da quando esiste internet
c'è una possibilità in più per dire e pubblicare le proprie
opinioni.
Roma, manifesti elettorali con l'aggiunta di mortadella e didascalia: "mangiatevi pure questa" |
Non è raro incappare e
leggere post che parlano di attualità, politica, cultura, amore,
sesso, seriamente. C'è chi lo fa per passione e chi per guadagnarci
qualcosa. C'è il fine intellettuale che continua a espandere i suoi
concetti e fa proseliti nei social net fregiandosi di più contatti.
C'è chi divulga intenzionalmente notizie false allo scopo di non far
capire niente a chi è fuori da un determinato gruppo o sistema
sociale.
Insomma, come in tutte le
cose della vita c'è il bene, il male e quello di mezzo: il burlone
che contesta creativamente il malaffare.
Ed è opera di un burlone
la fetta tonda di mortadella apparsa sui manifesti politici di Roma
questa mattina con su scritto “mangiatevi pure questa”.
Certo, dopo lo scandalo
che ha fatto dimettere tutti i politici della regione Lazio per aver
fatto man bassa dei soldi destinati (per legge regionale) ai partiti
presenti e non, c'era da aspettarsela un'azione goliardica
tipicamente romana che riassumesse il magna magna fatto con
leggerezza sulle spalle dei contribuenti.
Ma Roma non ha finito di
spendere i contributi nazionali.
Questa volta, però, non
sono da imputare alla cattiva politica dei voraci batman ma al
coraggio di un uomo che mai nessuno avrebbe pensato che si sarebbe
dimesso dal suo incarico Divino. Eppure, Lui, ha capito che per
risollevare il soglio di Pietro dal declino, è necessario un
terremoto istituzionale, un'azione che scuota dalle fondamenta
l'impero temporale, far entrare nuova luce nei cagli di un sistema
imbruttito dal potere. E cosa c'è di meglio se non l'abdicazione!,
un'azione nobile, degna di un grande imperatore che vuole ed esige il
bene del popolo che rappresenta: Papa Benedetto XVI.
Poesia a parte, il
conclave per eleggere il nuovo Papa costa agli italiani in termini di
sicurezza sociale, all'incirca otto milioni di euro. Questo il prezzo
che, in base ai patti lateranensi firmati dalle autorità italiane e
vaticane nel 1929 e poi rivisti nel 1984 dal governo di Bettino
Craxi, abbiamo pagato per l'ultimo conclave che elesse Ratzinger alla
guida dei cristiani.
È tutto scritto, anzi,
specificato nell'articolo 21 dei Patti Lateranensi, terzo comma:
“Cura, inoltre, l'Italia che nel suo territorio all'intorno della
Città del Vaticano non vengano commessi atti, che comunque possano
turbare le adunanze del Conclave”. Quindi, è chiaro che tutta
l'organizzazione della sicurezza e i relativi costi è demandata alla
Stato Italiano.
È così dal 1929 ad
oggi.
Ma, non guasta, semmai, fare i conti in tasca all'amministrazione comunale romana. La giunta Alemanno all'indomani delle dimissioni di Benedetto XVI ha chiesto al Governo di stanziare 4,5 milioni di Euro per organizzare la sicurezza nella città eterna, richiesta in linea con i costi del precedente Conclave.
Ma, non guasta, semmai, fare i conti in tasca all'amministrazione comunale romana. La giunta Alemanno all'indomani delle dimissioni di Benedetto XVI ha chiesto al Governo di stanziare 4,5 milioni di Euro per organizzare la sicurezza nella città eterna, richiesta in linea con i costi del precedente Conclave.
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