mercoledì 30 agosto 2017

Un bravo odontoiatra

Dal dentista.



Ho sempre avuto dei denti sani. Li ho curati. Lavati. Massaggiati. Filo interdentale. Dentifricio al fluoro come prescrivono i dentisti. Ma, ahimè, è arrivato il mio turno di fare l'incontro ravvicinato con “l'odiato nemico”.
Sulla poltrona del dentista non è piacevole stare. Al solo vedere i ferri del mestiere allineati davanti a te che, inerme, aspetti con la bocca aperta, una certa ansia lentamente si fa spazio tra il dolore dentale e il cervello vigile che, tuo malgrado, amplifica rumori e sensazioni. Sarà colpa dell'ambiente? Dei tanti luoghi comuni che accompagnano la figura e la professione?
Non è il momento di disquisire sul sesso degli angeli, questo. Ma porre rimedio al dolore! Che mai avrei immaginato così insopportabile. 


Ebbene! Forse, tra le tante sfighe, questa volta ho avuto l'indirizzo di un professionista, un giovane e promettente odontoiatra, che ha saputo sconfiggere paure, ansie e curare egreggiamente i miei denti danneggiati dal diabete.

La sua scuola di pensiero propende per la ricostruzione estetica e pratica favorevole al benessere psicofisico dei pazienti.

Il dott. Giuseppe Ricciardi, classe '78, coadiuvato dalla giovane Ramona, forte dei suoi dieci anni di odontotecnico e dei cinque post laurea trascorsi là dove è fiorente il turismo dentale, la Romania, cura e ricostruisce negli studi ubicati in Sellia Marina e Catanzaro lido egregiamente i danni dentali causati spesso dai regimi alimentari sbagliati.

Gli chiedo: come mai è così fiorente il turismo nei paesi dell'est? Semplice! -spiega il professionista- là esiste solo una tassazione al 9% mentre in Italia devi fare attenzione persino alla marca da bollo che metti sulla ricevuta fiscale. Ovviamente i protocolli imposti dallo Stato influiscono pesantemente sui pazienti che per risparmiare sono disposti a spostarsi all'est. Con la metà del preventivo, là paghi soggiorno e prestazione sanitaria.
“Da quanto tempo opera qui?” -chiedo- “Cinque anni”. Risponde. “Sa. Io ragiono ancora da odontotecnico. Non mi piace tartassare i pazienti. Soffrono già di loro. Quindi, perché presentare un conto salato?".
"Per adesso pensi a sollievrmi dal dolore che per la fattura c'è tempo.". Rispondo mentre sbiascico le parole con le labbra gonfie e uno strano torpore avvolgere la bocca. 
Il dolore è stato domato egregiamente. L'anestesia ha fatto la sua parte. Ora inizia la pratica corretta del bravo medico...

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