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giovedì 18 giugno 2009
Aspettando il 30: Catanzaro, fermata Corvo
10 e 34, la strada è vuota. Il barometro segna 28°. Inizia la stagione calda!
Nulla di nuovo. Persino le imprecazioni si ripetono ciclicamente; accompagnano le stagioni e sottolineano le tipicità: caldo, freddo, umido, scirocco… Non siamo mai contenti!
Giudici implacabili con gli altri, -guarda quello lavora cinque minuti e si ferma uèh noi paghiamo le tasse…- ma permissivi con noi stessi: va beh tanto che ci fa se sorpasso a destra, non sono furbo vado solo di fretta… È vero! Sembra che ormai non esista nulla all’infuori del nostro micromondo. Ritagliamo regole e leggi che possano soddisfare tranquillità private, personali; anche a discapito delle libertà altrui. L’altro non esiste! Non ci sono fratelli o amici esiste l’altro. L’estraneo che si trasforma in nemico nell’attimo in cui rivendica gli stessi diritti. Diritti inderogabili per me, per noi del gruppo ma non per gli estranei. Gli estranei sono da controllare; arginare, e sopprimere. Sopprimere fin dalla nascita, voglie e pretese di uguaglianza: sottomettere, far capire chi comanda, specie agli immigrati!...
Fremo alla fermata del bus, non per l’attesa ma per i discorsi che, ancora, sono costretto a sentire. Sì, rispondo determinato all’oratore panzuto che non smette di dire la sua,…Invece, gli altri godono a fare la fila, a soffrire il caldo, non mangiare e non vedere i figli sorridere perché solo tu hai il diritto di vita!
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