Nelle nomine del governo l'unico dato
certo è l'azzeramento dei vecchi nomi con nomi altrettanto
conosciuti, per il resto tutto rimane stagnante, come prima più di prima.
La tanto famigerata azione morigeratrice che avrebbe dovuto calmierare gli stipendi a troppi zeri dei presidenti delle aziende pubbliche, è chiaro a chiunque, si è dimostrata un'altra bufala di Renzi. Una presa per i fondelli!
La tanto famigerata azione morigeratrice che avrebbe dovuto calmierare gli stipendi a troppi zeri dei presidenti delle aziende pubbliche, è chiaro a chiunque, si è dimostrata un'altra bufala di Renzi. Una presa per i fondelli!
Perché se come riportano i giornali, è vero che la proposta, da
fare vagliare al cda, riguarda solo i presidenti (che non devono, dice Matteo, ma visti i fatti e le azioni dei super manager tesi a tutelare i propri diritti è meglio se usiamo il condizionale e diciamo non dovrebbero, superare il tetto della pur ragguardevole cifra di 238mila€ lordi all'anno), è pur vero che per gli amministratori delegati rimane
valido l'accordo in vigore nel mercato libero. E cioè che possono
sforare tranquillamente il tetto in barba a quanto continua a
contrabandare il giovane e smaliziato Matteo Renzi.
Il cane azzanna sempre e solo lo
sciancato!
I nomi che girano, tra nominati e nominandi, sono i soliti noti che fino ad oggi hanno fatto e disfatto
l'Italia:
Eni: Claudio Descalzi
amministratore delegato e Emma Marcegaglia presidente
Finmeccanica: Mauro Moretti amministratore delegato e Gianni De Gennaro presidente
Poste Italiane: Francesco Caio amministratore delegato e Luisa Todini presidente
Enel: Francesco Starace amministratore delegato e Patrizia Grieco presidente
Terna: Catia Bastioli verso la presidenza (attuale a.d. di Novamont, azienda novarese leader nella produzione di chimica e plastica verde), l’amministratore delegato sarà indicato dalla Cassa Depositi e Prestiti, in pole position c’è Aldo Chiarini di GdF-Suez.
Ferrovie dello Stato: l’a.d.sarà nominato nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Non è un problema, così ha detto il sottosegretario Delrio. Forse sarà riconfermato il presidente Lamberto Cardia.
Finmeccanica: Mauro Moretti amministratore delegato e Gianni De Gennaro presidente
Poste Italiane: Francesco Caio amministratore delegato e Luisa Todini presidente
Enel: Francesco Starace amministratore delegato e Patrizia Grieco presidente
Terna: Catia Bastioli verso la presidenza (attuale a.d. di Novamont, azienda novarese leader nella produzione di chimica e plastica verde), l’amministratore delegato sarà indicato dalla Cassa Depositi e Prestiti, in pole position c’è Aldo Chiarini di GdF-Suez.
Ferrovie dello Stato: l’a.d.sarà nominato nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Non è un problema, così ha detto il sottosegretario Delrio. Forse sarà riconfermato il presidente Lamberto Cardia.
Ora, non intendo annoiarvi con la
solita riflessione sui soldi che girano in simili ambienti. Voglio,
invece, ricordare che le enfatizzate e strombazzate imprese dei
manager pagati con i soldi dei contribuenti hanno sì risanato i
conti in rosso delle aziende in elenco come ferrovie dello
stato guidate dal capostazione compagno Moretti ma chi ha pagato i
sacrifici sono stati i lavoratori dipendenti, quelli a stipendio
fisso e con la spada di Damocle sulla testa dalle fattezze ben note che, per usare un eufemismo, stanno sotto la dicitura "rami secchi" e quindi da eliminare. Definizioni inoppugnabili ai quali seguono (sono seguiti) licenziamenti e privatizzazioni. Ed è per questo che le ferrovie dello stato e le relative maestranze sono state tranciate e ridotte ai minimi
termini in tutto il territorio italiano dall'ex super manager che pretende il suo sudato stipendio per intero.
No signori così non va! Questo vostro
modo di intendere la cosa pubblica ha allontanato già i cittadini
dalla classe politica e manageriale e sta continuando a farlo. Non è
semplice questione di lotta di classe come si diceva un tempo. È
pura e semplice sopravvivenza civile. Ma di questo vi renderete conto
alle imminenti elezioni.