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sabato 31 agosto 2024

Metti una sera in libreria

 Sembrano note stonate quelle che seguono, peggio, peccare di blasfemia nel salottino letterario in cui si parla di cibo mentre alcuni popoli muoiono per fame e sete per volere dei regimi dispotici


Ho ancora nella mente le immagini dei bambini affamati, feriti, sporchi di polvere e fango che vagano tra i palazzi e le tende devastate dalle bombe. Ragazzi, anziani, donne e uomini di ogni età costretti nella striscia di Gaza. Ma anche dei Bambini sfruttati nelle miniere dell’africa. Bambini soldato. Bambini privati dell’infanzia e di un adeguato pasto. Esseri viventi che non stanno a guardare il capello. Per loro tutto ciò che è commestibile e riempie lo stomaco va bene.



Interi popoli soffrono la fame per motivi noti. E poi c’è un’altra fetta colpita da obesità e altre disfunzioni alimentari. Eccessi a parte è impossibile vivere senza cibo!

 La carne, le ossa, il cervello, il sangue che compongono e fanno crescere i corpi pulsanti degli esseri viventi sono il risultato degli stili alimentari e della cultura dei popoli. In Cina e in Giappone, per esempio, alla base di ogni pasto c’è il riso, le alghe, la soia e altri prodotti autoctoni portati, dalla cultura culinaria orientale, a piatti d’eccellenza che hanno conquistato il mondo occidentale.

Qualcuno si è inventato la cucina fusion .

Ha messo insieme Cina e Italia in tavola. Sì ma io che ci faccio qui? Mi chiedo seduto nella Ubik di Catanzaro Lido mentre ascolto Rosy Chin alla presentazione del suo libro.

Rosy è una italiana di origini cinesi. Parla. Racconta flash della sua infanzia. Nata in Milano da genitori cinesi immigrati in Italia ha sofferto per le sue origini discriminazioni e bullismo. Situazioni note a noi meridionali che siamo stati al nord. È simpatica, Rosy. Parla e si racconta. Narra del suo privato non più tale: ha vissuto 7 mesi nella casa del grande fratello. e quello che non è stato sbandierato ai quattro venti dall’occhio delle telecamere lo ha messo in campo lei nel suo canale web.

È divorziata. Risposata con Paolo, chef anche lui. ed è mamma di tre figli.

Nel sottotetto della ubik  l’atmosfera è resa lieve dalla narrazione dell’autrice del libro in promozione.

Per un attimo sospendo la ricerca fatta stamane sulle difficoltà di chi soffre la fame. M’immedesimo nella piccola cinese bullizzata a scuola e fuori. Valuto la sua passione per la cucina divenuta fonte importante di condivisione, comunicazione e amore.

Buona vita Rosy, chissà che tu non possa fare qualcosa di concreto per lenire i morsi della fame dei tanti bambini offesi dall’avidità degli adulti




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