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venerdì 14 aprile 2017

Rip, quando il dolore è insopportabile

Quel suo sorriso pacato, ad un attimo dalla morte assistita, e i suoi occhi sereni. Le sue parole e gli auguri di serena vita a noi che npon abbiamo lontanamente coscienza delle sue sofferenze ce l'ho ancora dentro.
Le sue parole e i gesti pacati frullano nei miei pensieri e inducono a chiedere: perché è dovuto andare a Basilea e pagare novemila euro per porre fine alle sue sofferenze? Perchè ha dovuto soffrire così tanto fino ad oggi?

Non è il primo e non sarà l'ultimo a decidere di andare incontro alla morte in maniera dolce.
Lo capisco!
Capisco che arrivati al limite della sopportazione umana l'unica soluzione è l'autanasia.
Ho avuto lo stesso impeto nei confronti del mio cane quando ogni possibile cura sembrava risultare ininfluente.

Il nome non conta e neanche l'appartenenza politica. Conta che alcune persone abbiano preso a cuore il problema posto da Davide. Conta che abbiano rastrellato in rete le risorse adeguate per portarlo in Svizzera nonostante possano passare guai in Italia con la magistratura vista l'illegalità dell'operazione. Da noi non è tollerata l'eutanasia...

buon riposo a quanti sono stati costretti, dalle malattie incurabili, a porre fine al loro dolore e decidere liberamente l'etremo attimo.

E mentre c'è chi combatte guerre che minano da dentro il proprio corpo e non vede altra via di scampo se non l'autanasia, c'è chi decide di uccidere persone in perfetta salute fisica e psichica in nome del dio denaro e degli affari connessia alle fabbriche delle armi. Azione resa legale dalle insulse decisioni di capi di stato discutibili.

Rip. Quando il dolore è insopportabile e la vita non è degna di essere vissuta

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