Pagine

venerdì 21 ottobre 2016

Antonello Trombadori, Intellettuale d'altri tempi

Quando sinistra era sinonimo di cultura.


Il camionista proseguì in direzione Pescara dopo avermi fatto scendere nei pressi dello svincolo del raccordo anulare alle porte di Roma.

Un caro amico, ricordo, mi esortò: “devi salire subito. Antonello è tornato. Sta pochi giorni e poi riparte.”. E così feci.
Conclusa la giornata lavorativa, caricai sulla mia 500 una decina di dipinti, impacchettati a mo' di valigia con lo spago e incurante della stanchezza mi avventurai alla volta di Roma.

Le tele erano pesanti. E passo dopo passo, la corda che teneva insieme le tele mi segava le dita.


L'umidità notturna rendeva lucido l'asfalto e la brina brillava sull'erbetta oltre il guardrail. Le mani mi facevano male. La cinquecento era in panne lungo la strada lametina e un branco di cani randagi mi veniva dietro.

Se il buon giorno si vede dal mattino! Pensai.

L'incontro era fissato per le 10. Arrivai in anticipo.
Franco, questo il nome del caro amico comune che mi fece conoscere Antonello Trombadori, mi venne incontro: “hai fatto buon viaggio? Ci prendiamo un caffè? (…) e la macchina dove l'hai lasciata?”. “Lascia perdere, meglio non pensarci! Antonello Trombadori?” “Tra poco arriva!”.

Arrivò e fu subito cordiale. Volle vedere i lavori. Ero in un'altra dimensione. Gli davo del “lei” in segno di stima e ammirazione, condizionato favorevolmente dalla sua “storia umana, politica e culturale”.

Dammi del “tu”! Mi disse. E non pensare a teorizzare il tuo lavoro. Per contestualizzare e quant'altro ci siamo noi critici d'arte. Tu pensa solo a lavorare e dipingere! Al resto penso io. Quando fai la mostra? Fammi sapere ti scriverò volentieri qualcosa.”
1980, clown, dipinto 70x50
colori a olio su tela

Non feci nessuna mostra nell'immediatezza ma quell'incontro mi restò impresso nella memoria. E oggi, dopo più di quarant'anni, rivedendo questo dipinto, “il clown”, sul quale discutemmo a lungo sulle implicazioni sociologiche e politiche che, metaforicamente, per me, addensava, mi sembra di rivederlo, affabile, decisamente convinto sostenitore della cultura e dei giovani che si avventuravano sui sentieri impervi dell'arte figurativa.


Nessun commento:

Posta un commento

LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.