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martedì 22 settembre 2015

Inside out e i 4 volti emozionali.


Inside out è un vero capolavoro firmato Disney Pixar. Non è “solo” un film per bambini, o meglio, è un film animato per adulti e bambini (non sotto gli 8 anni di età a parer mio). Ben intesi,l’animazione ci sta tutta ma i bambini più piccoli rispetto a tale fascia d’età trascorrono la maggior parte del tempo del film a chiedere ai “grandi” cosa stia succedendo. (come mi successe in sala)

Non a caso la protagonista è una ragazzina di 11 anni, la quale vede nascere pian piano nel corso della sua età varie emozioni #Gioia, #Tristezza, #Rabbia,#Disgusto e #Paura.
Gli esserini che d'altronde albergano e coabitano in ognuno di noi.


Inside out lancia un monito grande che è quello di non elidere la #Tristezza,ma di farla convivere con la #Gioia.
Di tenerla sotto controllo ma mai di rifiutarla. Nel film infatti, quando #Gioia e #Tristezza vengono risucchiate via dal “campo base”,le altre emozioni quali #Disgusto,#Paura e #Rabbia innescano una depressione nella giovane ragazzina, che poi sarà disinnescata, al ritorno di #Gioia e #Tristezza, da quest’ultima.

 Inside Out è un film che pertanto tenta di disinnescare certe rappresentazioni del disagio mentale e della depressione, che alimentano l’abuso crescente di psicofarmaci in Occidente. Perché una cosa è la depressione e altra cosa i “dolori della crescita” e più generalmente il disagio che suscita in quasi tutti il confronto con la realtà.

E’ un film che fa capire quanto sia importante non sbarazzarsi della tristezza ma innescarla positivamente per trasformarla in accettazione, gioia della vita e slancio in avanti e addirittura forza. Perché è senza dubbio vero che nella vita non tutto può girare per il verso giusto né tanto meno come piace a noi, ma da ciò è inutile fuggire. Meglio affrontare e volgere le cose al meglio, azionando le varie “isolette” felici dentro il nostro cervello e il nostro cuore ed elogiando la tristezza evitando chiaramente di trasformarla in depressione.

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