Inside out è
un vero capolavoro firmato Disney Pixar. Non è “solo” un film per bambini, o
meglio, è un film animato per adulti e bambini (non sotto gli 8 anni di età a
parer mio). Ben intesi,l’animazione ci sta tutta ma i bambini più piccoli rispetto a tale fascia d’età trascorrono la maggior parte del tempo del film a chiedere ai
“grandi” cosa stia succedendo. (come mi successe in sala)
Non a caso
la protagonista è una ragazzina di 11 anni, la quale vede nascere pian piano nel corso
della sua età varie emozioni #Gioia, #Tristezza, #Rabbia,#Disgusto e #Paura.
Inside out
lancia un monito grande che è quello di non elidere la #Tristezza,ma di farla
convivere con la #Gioia.
Di tenerla
sotto controllo ma mai di rifiutarla. Nel film infatti, quando #Gioia e #Tristezza
vengono risucchiate via dal “campo base”,le altre emozioni quali
#Disgusto,#Paura e #Rabbia innescano una depressione nella giovane ragazzina,
che poi sarà disinnescata, al ritorno di #Gioia e #Tristezza, da quest’ultima.
Inside Out è un film che pertanto tenta di disinnescare certe
rappresentazioni del disagio mentale e della depressione, che alimentano
l’abuso crescente di psicofarmaci in Occidente. Perché una cosa è la
depressione e altra cosa i “dolori della crescita” e più generalmente il
disagio che suscita in quasi tutti il confronto con la realtà.
E’ un film che fa
capire quanto sia importante non sbarazzarsi della tristezza ma innescarla
positivamente per trasformarla in accettazione, gioia della vita e slancio in
avanti e addirittura forza. Perché è senza dubbio vero che nella vita non tutto
può girare per il verso giusto né tanto meno come piace a noi, ma da ciò è
inutile fuggire. Meglio affrontare e volgere le cose al meglio, azionando le
varie “isolette” felici dentro il nostro cervello e il nostro cuore ed
elogiando la tristezza evitando chiaramente di trasformarla in depressione.
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