Pagine

domenica 27 settembre 2015

Lavoro e riscatto sociale

L’ODORE DEI GIORNI.


L’odore dell’erba tagliata di fresco riporta ai mesi estivi, a quando è necessario intervenire sovente per mantenere in salute il manto erboso dei prati e dei giardini sia pubblici che privati. Riporta la mente a rivisitare quell'angolo celato gelosamente nel  cantuccio dei ricordi a quando si andava a giocare nella Villa Trieste dove i giardinieri facevano anche da guardiani e stavano attenti che nessuno giocasse a pallone o entrasse nelle aiuole.

Tutto era in ordine. Superato il maestoso cancello in ferro battuto, nella piazzetta ovale, il calessino trainato dal pony Jolly aspettava mamme e bambini per il consueto giro panoramico. Più in là l’omino dei semi offriva ceci, fave secche e, appunto, semi di zucca salate in cartocci per cinque e dieci lire.


Oggi non ci sono più il grasso cocchiere sul calesse trainato da  Jolly e neppure l’omino dei semi. Non ci sono più i giardinieri che ritenevano la villa pubblica una loro creatura e al posto delle poltroncine monoposto in terracotta che raffiguravano dei leoni alati vi sono panchine in metallo.
Il laghetto delle papere lo ricordavo più curato; ci sono cigni maestosi, anatre  e qualche bambino che butta loro molliche di pane.

 L’odore del legno marcio è un segnale sintomatico dell’abbandono o dell’incuria. E per sentire questo odore non è necessario andare nei boschi. Basta spostarsi, uscire dal centro storico. Arrivare a Corvo, per esempio.
tre scatti x testimoniare l'incuria ambientale
Sono trascorsi circa dieci giorni dall'ondata di maltempo che ha spezzato i rami degli alberi nella periferia a sud di Catanzaro. I piccoli  rami caduti per strada sono stati frantumati dalle ruote delle macchine mentre i grossi qualcuno li ha spostati ai bordi confidando nell'intervento degli addetti ai lavori comunali. Ma non è andata così.
Forse perché per certi lavori ritenuti “extra” ci vuole un impegno di spesa altrettanto extra. E forse perché, oggi, non si ritiene più la cosa pubblica una propria creatura a causa, probabilmente, dei cambiamenti sociali e dei ruoli delle varie funzioni stravolte dalla politica economica che governa beni materiali e condiziona fortemente quelli emozionali.

Nessun commento:

Posta un commento

LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.