Pagine

sabato 19 novembre 2011

a teatro con i Vecchi Giovani

Tra Catanzaro centro e Marina, antico nome del quartiere marinaro della città del quale i “marinoti” andavano fieri, oggi trasformato in Catanzaro Lido, fino agli anni '80 c'era una enorme distesa argillosa coltivata a uliveti ma che dava sostentamento agli abitanti del quartiere Santa Maria perché ricca di verdura selvatica come la cicoria e anche ottimo sito per la riproduzione naturale delle lumache. Un tempo, negli anni 60 quando ancora sulla targa d'accesso al paese c'era la dicitura “Santa Maria di Zarapoti” gli abitanti del quartiere Santa Maria di Catanzaro vendevano per strada i prodotti della terra e da qui il nomignolo di “vermiturari” affibbiato dai catanzaresi per indicare l'usanza territoriale dei raccoglitori di lumache, dette, in vernacolo, “vermituri”.

Negli anni ottanta, appunto, la zona rurale tra Santa Maria e Lido è stravolta dalla cementificazione. Il comune decide col piano regolatore di assegnare alle cooperative edilizie l'intera area. Nascono le cooperative “Calabria, Co.pa.ca, Cassa edile” e molte altre, tutte composte da coppie giovani in cerca della prima casa.
All'epoca il fango rappresentava un problema serio in inverno per le famiglie pioniere costrette a insediarsi. Ma si era ragazzi, e l'entusiasmo giovanile imponeva di trovare la soluzione, se costretti ad avventurarsi con la pioggia per strada s'inforcavano buste di plastica per salvaguardare scarpe e pantaloni e via!...
aore12blog
Oggi, ovviamente, non è così! le strade sono asfaltate ed è sorto un parco giochi per bambini, anche se alcuni problemi inerenti l'urbanizzazione permangono. Ma non è questo il tema che intendo trattare. Le riminiscenze sono sorte spontanee conseguenzialmente ad un episodio recentissimo, grazie al quale ho ripercorso a ritroso l'esperienza descritta e ciò lo devo ai vecchi giovani! Chi sono i vecchi giovani? Sono “ragazzi della mia età” dalla fisionomia familiare, d'altronde in una piccola città di provincia, bene o male, ci s'incontra. Questi ragazzi abitano a Corvo e hanno la passione per il teatro. Ma andiamo per ordine:
come tutte le sere, il mio amico Vasco mi porta a spasso. Il suo percorso è quasi sempre lo stesso e quando qualcosa di diverso muta fino ad innovare lo spazio, la sua curiosità lo spinge a esplorare ogni angolo per comprendere i cambiamenti e capire se la novità è buona o cattiva, come quando si mise ad abbaiare difronte ad una gigantografia pubblicitaria attaccata oltre gli spazi assegnati alla comunicazione visiva. Questa volta un treppiedi da pittore con su una locandina e una maschera appesa sbarra la strada. Vasco non abbaia, ci gira attorno; annusa e tira verso l'ingresso. Lo seguo. Entriamo e siamo accolti affabilmente da Maurizio Gemelli, direttore artistico dell'associazione culturale “Vecchi Giovani”, il quale mi rende edotto delle finalità associative.
In breve: è un'associazione composta da persone che amano il teatro e si danno da fare nel quartiere da circa vent'anni interessando e invogliando giovani e meno giovani all'arte della recitazione.
I locali sono accoglienti e ben divisi: c'è la sala palco con posti a sedere, il laboratorio per le scenografie e la sala dove nascono le idee da portare in scena.
Ora sono aperte le iscrizioni per i corsi di teatro dirette da appassionati attori catanzaresi per i bambini e, come dice l'intestazione stessa, anche per i Vecchi Giovani che vogliono cimentarsi a calcare le scene.


Nessun commento:

Posta un commento

LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.