Armare o no gli aerei in missione di pace in Afghanistan?
Dieci anni di guerra preventiva in Afghanistan per contrastare il terrorismo talebano nel resto del mondo. Tanto dura l’impegno delle truppe ONU mandate in Afghanistan dopo il drammatico attentato dell’11 settembre alle torri gemelle di New York.
Dieci anni di guerriglia condotta dai talebani. Anni di guerra che hanno decimato diversi ragazzi delle truppe alleate americane, inglesi, spagnole e italiane. Ragazzi in missione di pace che hanno portato e scortato viveri, limitato i danni ai civili e al governo Karzai.
Dopo l’ultimo attentato, eseguito con rudimentali bombe artigianali dai guerriglieri oltranzisti, contro il convoglio italiano, che hanno fatto quattro vittime e un ferito grave, il ministro La Russa s’interroga se è il caso di armare con bombe gli aerei e gira l’interrogativo al parlamento.
Sono intuibili la tensione politica e lo sconforto dei familiari dei caduti. Comprensibile lo sdegno e le varie tesi che accompagnano quest’altro lutto italiano in terra straniera, ma, evitando di fare della dietrologia sterile, è necessario rivedere le strategie dei governi impegnati in Afghanistan e comprendere chiaramente che non sono le bombe a evitare gli attentati improvvisi compiuti con bombe rudimentali o kamikaze.
Né, tantomeno, si può pensare di uscire di scena senza una strategia precisa, d’altronde si è visto di cosa sono capaci i talebani quando sono padroni del campo e il trattamento che riservano ai nemici.
Visti i fatti, allo stato attuale, è da rivedere l’intervento delle truppe in Afghanistan e analizzare le strategie insieme ai paesi interessati, specie con quei governi che hanno aperto la guerra preventiva. Loro possiedono uffici d’intelligence appositi. Noi possiamo dire che non serve armare con bombe gli aerei in missione di pace!
Uno stato estero che si presenta con le proprie forze armate per la pace, è da considerarsi comunque un'occupazione, pertanto non c'è da stupirsi se viene contrastata.
RispondiEliminaInutile nascondersi dietro un dito, la presenza militare in terra straniera con la scusa della pace sta a nascondere gli interessi economici che ci sono. Vedi gli armamenti, il petrolio ecc. ecc.
PapaCharlie