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mercoledì 15 aprile 2020

Tempo di primi bilanci

Non ho contato i giorni che sono trascorsi dall'inizio della quarantena. Ho pensato, invece, molto alle persone che non hanno i mezzi necessari per sopravvivere.

Il mio pensiero è andato in mare tra i flutti agitati dalle eliche dei gommoni dei venditori di uomini. Organizzazioni malavitose prive di umanità e di dignità.
Ho visto le acque calme divenire turbolente, sferzate dai profughi, gettati nel mediterraneo e terrorizzati dall'ultima violenza subita che, con la morte negli occhi sbarrati, annaspano sperando in un aiuto solidale.

Ho pensato ai conoscenti, amici e parenti che hanno perso il lavoro che se pur precario consentiva una vita dignitosa.
Penso a quanti sofferenti nel corpo e nell'anima muoiono nell'indifferenza che scaturisce dall'ignoranza. Penso agli stupidi che nonostante le sofferenze sociali vanno dietro alla stronzate degli agitatori per mestiere e profitto proprio.
Penso a quanti non hanno più le garanzie sociali del welfare.

E più leggo. Più sto a contatto coi miei amici preferiti che donano perle di pensiero solidale e più mi convinco di quale diabolica e meschina macchinazione mentale possano alcuni individui gioire e farsi promotori pur di ricavarne vantaggi personali.

Non è retorica!

Questo tempo di lentezza imposta per decreto è salutare. Panacea per la mente vogliosa di migliorare e migliorarsi. Andare oltre le parole. Saperle distinguere, le parole, e farne tesoro.

Abolire il superfluo è salutare. Spegnere i focolai della politica cialtrona. Cercare la sintesi!
Nella vita e nell'arte è un obbligo. La sintesi è tutto; racchiude in sé la poetica essenziale e esplicativa per antonomasia di ogni messaggio.

E la più alta espressione umana, dell'arte in ogni sua accezione, è crescita interiore. Dono.

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