Quando qualcuno salvò vite umane messe
al bando dalle leggi inique fasciste quel qualcuno lo fece per amore
e disapprovazione della pazzia che escogitò un formulario della
razza. Una supremazia assurda, diremmo oggi che mise fuorilegge ebrei
e zingari. Eppure, nonostante il pericolo, alcuni italiani non si
fecero intimorire dalle leggi naziste e aiutarono gli ebrei. Li
nascosero a rischio della loro stessa vita.
Niente di tutto questo, per fortuna,
anzi grazie alle leggi che permisero la ricostruzione democratica
degli Stati, accade. Ma la vicenda del sindaco calabrese lascia molto
da pensare.
Ho letto degli “abusi” del sindaco
di Riace pubblicate sul “Corriere della sera” e mentre leggevo la
mia testa e il mio cuore approvavano appieno il suo operato anche se
si è macchiato del reato di “disobbedienza” per essere andato
contro una legge scritta da poco ma non contro la Carta
Costituzionale della nostra Repubblica. Ho approvato e approvo il suo
coraggio dettato da una immensa bellezza d'animo.
Domenico Lucano ha accolto e salvato
vite.
Non ha rigettato in mare i sogni dei
fuggiaschi. Ha accolto mondi differenti e ha concesso loro di
integrarsi. Ha ridato vita e anima ad un paese spopolato. Calabresi
dalla pelle scura dalla bontà certa continuano a rendere vive le
strade del borgo greco-bizantino in cui vissero anche spagnoli e
arabi.
Leggi a parte, questo uomo ha, nei
fatti, evitato che una donna immigrata clandestinamente dall'Africa
fosse rispedita là dove regna il terrore facendola sposare con un
uomo anziano di Riace. Mimmo Lucano non ha rubato o distratto fondi
destinati al sociale per arricchirsi.
Mimmo Lucano ha fatto sì che gli
immigrati trovassero casa!
Questo in estrema sintesi emerge dai
documenti esaminati dagli inquirenti.
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