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venerdì 10 novembre 2017

Una richiesta sfacciata

Tracotanza.

Gesti decisi e aria inflessibile. Il parcheggiatore indica con la mano destra i movimenti da fare all'autista. Il gesto secco indica la fine della manovra. Piove. L'automobilista scende dalla macchina. Apre l'ombrello e porge qualche moneta all'extracomunitario. Lascia la macchina in divieto di sosta e si avvia in direzione dell'ospedale Pugliese-Ciaccio del capoluogo calabrese.
Più avanti c'è un posto delimitato dalla striscia bianca ma ben custodito da un uomo di colore. Passo oltre. Non per timore o per questioni razziali. Ma perché non mi va di questionare dalla mattina.
Giro tra le vie adiacenti. Tutte assediate e sotto la tutela degli abusivi.
Zona stadio e ospedale sono di nuovo in mano a gente dubbia.

Piove. L'inclemenza del tempo e la necessità di arrivare al ticket al più presto inducono a parcheggiare comunque.
L'uomo che si avvicina nonostante il sorriso è poco rassicurante.
Dopo. Gli dico. Quando torno. Per tutta risposta
mi lancia una occhiataccia che non lascia presagire niente di buono dicendomi:
No no adesso io mangiare dammi euro se no via! libera posto...

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