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domenica 4 maggio 2014

Personale sanitario inadeguato o stressato?

Quando il camice bianco tinge di grigia maleducazione la corsia.


Visitare gli infermi è un'azione imperativa, un'azione misericordiosa che i credenti dovrebbero fare sempre.

Ma se “visitare gli infermi” è pratica di un'opera di misericordia, sopportare le urla di qualche medico cafone cos'è?

Per amor del vero, premesso che l'orario più favorevole per le visite serali è tra le 19 e le 20, è opportuno fare dei distinguo tra l'infermiere che, dopo avere motivato l'esigenza scientifica e psicologica dei pazienti, invita educatamente i visitatori a spostarsi fuori dalle stanze e la boria della dottoressa attempata che urla di non sostare neppure nel corridoio e uscire dal reparto.

Chissà forse la dottoressa ha fatto il callo a furia di vedere malati e parenti affollare negli anni i letti dei sofferenti. Se così è allora dovrebbe prendersi una pausa. Rigenerarsi. Riflettere. E comprendere se ha ancora senso indossare un camice bianco. Stare vicino a chi soffre, curare le malattie fisiche dei pazienti e essere più attenta alle sensibilità dei congiunti in pena.

1 commento:

  1. C'è sempre qualche malato o anziano nella cerchia dei nostri parenti e amici. Il nostro interessamento per loro è, volere o no, rivolto al Signore nostro Gesù Cristo, perché è lui che ha detto: Ero malato e mi avete visitato. Trascurarli o peggio ancora maltrattarli è sempre una opposizione a Gesù. Il vero amore ci costringe a cambiare radicalmente il nostro modo di pensare e di agire e ci sospinge a costruire la nostra vita sul fondamento della nuova vita in Cristo. (cit)

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