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sabato 23 febbraio 2013

le Grillo co-no-scienze

aore12
aspettando Grillo, ore 17,10 roma, s. giovanni,
giovani davanti al chiosco dei panini
Ho conosciuto due tipi di grilli. Uno, quello che faceva da “coscienza” del burattino Pinocchio per farlo crescere bene e trasformarlo in bambino. E, un altro meno coscienzioso; burlone che urla alle masse e dice quello che vogliono sentire.
Tutti a casa! Taglio ai finanziamenti pubblici, anzi abolizione totale dei finanziamenti ai giornali. Eliminazione dei rimborsi ai partiti politici. E via tagliando.
È vero, come dissentire e negare il declino della più alta espressione della civiltà tradotta in Politica dagli uomini e dalle donne che fin ora l'hanno rappresentata?

Il grillo in questione dimentica forse che il finanziamento ai partiti è stato abolito ma ripristinato con altra legge truffa e questo non va bene!, ci potrebbe però stare il finanziamento ai giornali istituito in un momento di grande crisi che avrebbe messo alla porta moltissimi lavoratori della carta stampata se il governo di allora per tutelare il lavoro e la dignità a tantissime persone non avesse fatto quello che la Costituzione garantisce: rimuovere gli ostacoli!
E ora lui che fa? Alza muri. Vieta il diritto di cronaca. Non dà la possibilità di commentare, scrivere, parlare. Insomma: toglie il lavoro a una categoria! Ma solo agli italiani, tutelando la troupe SKY e la stampa straniera.

Questo episodio mi ha turbato. mi ha fatto conoscere un grillo diverso da come me l'ero immaginato e creduto di conoscere. Ho visto un grillo che distrugge invece di modificare l'esistente per formare e creare nuove coscienze. Un grillo che si rivolge agli scontenti. E chi più dei giovani lo è in una società che preclude ogni possibilità di lavoro, studio, merito e futuro? Ovvio, quindi, che le aspettative siano immensamente volute e condivise.
E siccome i giovani che lo seguono, ai quali auguro tutto il bene possibile, sono come delle spugne che assorbono e somatizzano ogni espressione e insegnamento, con ogni probabilità subiranno il processo inverso del burattino di Collodi.

Il grillo pensiero, fin qui formulato e testimoniato dai numerosi spettacoli, non lascia presagire altro epilogo se non quello sintetizzato nello tsunami tour. Dimenticando o disconoscendo che tutte le peggiori forme di governo dittatoriali sono partite con la censura e l'eliminazione fisica di nemici e pensieri differenti da quelli del capo popolo.

3 commenti:

  1. Dimentichi che in genere le dittature impongono i propri organi di informazione. A Roma semplicemente si è voluto dare spazio a chi l'informazione la fa correttamente e senza manipolazioni politiche.

    Non ti stupisce il fatto che solo ora i giornalisti italiani fanno il diavolo a quattro per stare lì nei backstage? Dov'erano negli anni passati?Non erano forse piene le piazze anche allora? ah già, allora se anche volevi scrivere qualcosa nessuno te la pubblicava...quindi chissenefrega. Ora invece chissà quanto pagherebbero per avere un'intervista. E tu li chiami ancora giornalisti questi? Per favore, il giornalismo è un'altra cosa.

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  2. è vero. la stampa è schierata. quasi tutti i giornalisti si prestano ai voleri dei direttori e i direttori agli editori. se hai la pazienza di sbirciare alla voce "mass media" o "giornalai" ti fai un'idea di come considero queste subalternità. ma questo non giustifica nessun diktat. nessuna censura. anzi. la cultura vera vuole il confronto più che lo scontro. solo confrontandosi e spiegando le ragioni si esce dalla cattiva gestione della politica. ovvio si deve combattere il malcostume ma, ripeto, con i mezzi dati dalla civile convivenza.

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  3. Ma non credo la si possa bollare come censura: ripeto, l'accesso è stato garantito a pochi, si, ma questi pochi non erano nè amici nè affiliati del movimento...semplicemente hanno dimostrato in passato genuino interesse giornalistico. I nostri invece, beh...lo sai già, per la maggior parte sono propaggini di quello o di quell'altro partito, per cui...

    Tanto per fare un esempio: alle regionali del Lazio c'è una terza lista candidata, rete dei cittadini, che sia RAI (quella del canone) che Mediaset hanno sistematicamente ignorato, in barba alla legge sulla par condicio: risultato? retedeicittadini ha fatto giustamente ricorso al TAR e adesso la RAI deve risarcire la lista (ovviamente coi soldi nostri). http://www.youtube.com/watch?v=DOE4YxSshmU

    Questo è il regime...nn grillo

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